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[Manomissione DPF/EGR/Aumento cavalli e richiamo Veicoli VW] Quali rischi per automobilisti e officine?


inge

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Buongiorno, non varrebbe la pena visti i fatti accaduti in questi giorni con lo scandalo VW ecc. ecc. sulle normative inquinamento, rivedere QUESTA DISCUSSIONE, magari analizzando quello che potrà succedere all'eventuale cliente possessore di vettura richiamata dalla casa madre per le modifiche che si presenta con la vettura senza filtri FAP/DPF?  Grazie buon lavoro

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  • 1 mese dopo...
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Miglior contributo in questa discussione

  • Avv. Beccari Piergiorgio

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  • inge

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Miglior contributo in questa discussione

Lo scandalo Volkswagen, accusata di aver messo in commercio, e quindi venduto, automobili dotate di motori diesel inquinanti, aggirando così di fatto la normativa in vigore sulle emissioni dei gas di scarico, è certamente vicenda di grande impatto.

Il tutto viene alla luce quando, negli Stati Uniti, si scoprono le falsificazioni dei test mediante i quali si provvedeva alla misurazione delle emissioni dei motori diesel incriminati.

Sui motori in questione (siglati EA189), infatti, era stato montato un software che, nella pratica, riconosceva una situazione di test e, conseguentemente, comandava al motore uno scarico di gas tossici inferiore al normale dal momento che, nella realtà ed in condizioni ordinarie di guida su strada, le analisi portavano al rilevamento di emissioni molto al di sopra dei limiti ammessi.

Da qui, l’accusa, poi riconosciuta dalla stessa casa tedesca, di aver truccato i controlli.

Successivamente, la stessa Volkswagen ha reso noto di aver deliberatamente truccato non solo i valori di ossidi di azoto (NOx) rilasciati dalla combustione dei motori diesel ma anche quelli di anidride carbonica (CO2) di alcuni suoi modelli.

Giusto per capire l’ampiezza della fattispecie, basti pensare che, relativamente alle emissioni NOx, le auto coinvolte nel mondo sono circa 11 milioni (appartenenti ai marchi del costruttore, ossia Volkswagen, Audi, Skoda, Seat oltre ai veicoli commerciali) mentre, per quel che riguarda le emissioni di CO2, la problematica interessa circa 430.000 vetture.

In Italia, più in particolare, il numero di veicoli coinvolti si attesta intorno alle 710.000 unità, compresi quelli commerciali.

Per far fronte alla questione, la casa tedesca ha annunciato ufficialmente l’azione di richiamo destinata a mettere in regola le emissioni dei modelli messi sotto accusa.

In teoria, entro il mese di ottobre, i marchi appartenenti al gruppo avrebbero dovuto presentare alle autorità competenti le soluzioni tecniche individuate per sistemare una volta per tutte le emissioni.

I proprietari delle vetture, invece, verranno informati sulle modalità del richiamo mediante raccomandata, e-mail o contatto telefonico.

L’azione di richiamo diviene possibile poiché, tecnicamente, il problema viene trasformato in difetto legato al fatto che, durante la fase di marcia, viene superato il limite di ossido di azoto come imposto dalla normativa Euro 5.

Tale circostanza, tuttavia, non compromette né il funzionamento dei veicoli né, tantomeno, la loro sicurezza; addirittura, il cliente della casa tedesca non ha possibilità di accorgersi di ciò, nemmeno durante la revisione, in quanto tali tipi di emissioni non sono nemmeno oggetto di rilevazione.

Però il “difetto” c’è e, pertanto, verrà riparato.

Ovviamente, la lavorazione in richiamo non comporta alcun onere per il cliente se non quello di portare l’auto in officina; infatti, tutte le spese residueranno a carico della casa costruttrice, anche nell’ipotesi di garanzia scaduta.

Una volta eseguito il richiamo, poi, l’intervento sarà annotato sul libretto dei tagliandi di manutenzione, non essendo prevista al momento la modifica alla carta di circolazione né la necessità di reimmatricolare il veicolo.

Venendo ora al merito della domanda, sicuramente non di agevole risposta, vorrei ricordare quanto già scritto in occasione della discussione riguardante gli interventi di modifica e/o eliminazione dei filtri FAP/DPF nonché i rischi per automobilista ed officine, la cui lettura invito a riprendere.

Ora, capire cosa potrebbe succedere nel caso in cui, durante il richiamo, si scoprisse un’alterazione di tali componenti, è più logico e deduttivo che giuridico.

Partendo dal presupposto che, ad oggi, non abbiamo le specifiche tecniche in cui si sostanzierà il richiamo, possiamo comunque pensare che questo possa essere una sorta di “ripulitura”, presso le officine autorizzate, delle auto interessate.

Vale a dire che o si riesce a riprogrammare i parametri, in base a quanto previsto in sede di omologazione oppure, se ciò non fosse tecnicamente possibile, si deve per forza sostituire la centralina montata a bordo con una nuova conforme.

Ad ogni modo, e supponendo che l’operazione di richiamo venga sempre eseguita, si potrebbero scoprire le alterazioni o durante la “ripulitura” o, nel caso di sostituzione della centralina, in sede di valutazione dell’efficienza della vettura con il nuovo elemento installato.

Scoperta la manomissione, non credo che la casa sia disposta a rilasciare una vettura comunque non conforme (per evitare possibili ulteriori scandali) e, quindi, ritengo che possa chiedere (per non dire imporre) al proprietario di sistemare l’auto, ovviamente a proprie spese, prima di concludere il richiamo e restituire l’auto.

Purtroppo, come potete vedere, in base agli elementi da me conosciuti, ad oggi non sono in grado di dare una risposta definitiva ma invito tutti a mantenere aperta la discussione per vedere se, con un quadro più preciso, tale risposta possa effettivamente arrivare.

 

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  • 3 settimane dopo...

Ad integrazione di questo topic trascrivo di seguito quanto riportato dal Gruppo Volkswagen in riferimento ai motori Diesel EA 189.

 

 

"Il Gruppo Volkswagen ha presentato all’Autorità Federale per i Trasporti tedesca (KBA) le soluzioni tecniche specifiche per i motori EA 189 interessati, con cilindrata pari a 1.6 e 2.0 litri.

 

Ciò significa che gli aspetti correttivi sono stati definiti per la maggior parte dei veicoli interessati e nello sviluppo delle soluzioni, l’attenzione è stata puntata sulla massima agevolazione possibile per i clienti.

 

Dopo l’implementazione delle misure tecniche, i veicoli soddisferanno i requisiti degli standard di emissioni vigenti. La soluzione tecnica finale per il motore Diesel 1.2 litri sarà presentata al KBA alla fine del mese e comprenderà probabilmente un aggiornamento del software.

 

Le misure tecniche sviluppate per i motori Diesel EA 189 interessati sono state presentate al KBA che, dopo un’attenta valutazione, le ha ratificate. C’è ora chiarezza sull’eliminazione delle irregolarità per il maggior numero dei veicoli coinvolti.

 

- Sui motori 1.6 EA 189 verrà installato un “trasformatore di flusso” direttamente davanti al misuratore della massa d’aria. Si tratta di una griglia che riduce la formazione di vortici d’aria e di conseguenza aumenta in modo significativo la precisione nella misurazione del flusso. Il misuratore della massa d’aria determina quindi in modo più preciso la quantità di aria aspirata, che rappresenta un parametro molto importante per la gestione del motore nell’ottica di un processo di combustione ottimale. Su questo motore verrà inoltre eseguito un aggiornamento del software. Il tempo previsto per l’implementazione delle misure tecniche è di meno di un’ora.

 

- Sui motori 2.0 sarà effettuato un aggiornamento del software. La tempistica lavorativa prevista per questo intervento sarà di circa mezz’ora.

 

Grazie ai progressi nello sviluppo del motore e a una simulazione ottimizzata dei flussi all’interno dell’intero sistema d’aspirazione dell’aria, in combinazione con la messa a punto di un software destinato a questo scopo, è stato possibile realizzare una misura relativamente semplice.

 

L’obiettivo delle soluzioni tecniche rimane tuttora soddisfare gli standard delle emissioni in ogni caso, senza impatto su potenza, consumi e performance. Tutte le varianti dei modelli dovranno prima essere misurate, per confermare il raggiungimento di questi obiettivi in maniera definitiva.

 

Sulla base delle misure tecniche approvate dal KBA, sono attualmente in fase di sviluppo le necessarie pianificazioni service per i mercati interessati (EU28).

 

L’obiettivo è implementare l’aggiornamento tecnico necessario da gennaio 2016: sulla base delle valutazioni attuali, tutte le misure che rientrano nell’azione, per le diverse varianti, saranno attuate nel corso dell’intero anno solare 2016.

 

La Volkswagen si assicurerà che il tempo necessario per l’esecuzione delle soluzioni tecniche sia il più breve possibile. Inoltre, contatterà tutti i clienti e si adopererà per tener conto delle necessità individuali durante l’intervento in modo da evitare, per quanto possibile, difficoltà come per esempio un’eventuale limitazione della

mobilità. In questo contesto, la Volkswagen si assicurerà che a tutti i clienti vengano offerte soluzioni di mobilità sostitutive appropriate.

 

Dall’inizio di ottobre, tutti i clienti Volkswagen hanno la possibilità di verificare direttamente su questo sito se il loro veicolo risulta interessato dalla tematica Diesel e ottenere le informazioni del caso.

 

Con la definizione di queste misure, le soluzioni tecniche sono già disponibili per la gran parte dei modelli del Gruppo con motori EA 189 coinvolti in Europa. Alla fine di novembre, saranno presentate al KBA anche le misure relative al motore Diesel 1.2 litri 3 cilindri.

 

I clienti non saranno in alcun modo pregiudicati dall’attesa dell’intervento in quanto, fino alla data del 31.12.2016, Volkswagen AG rinuncia a far valere ogni eccezione sul mancato esercizio nei termini di legge dei diritti di garanzia, in relazione al software installato sui veicoli con motore EA 189, salva la già intervenuta estinzione di ogni diritto.

 

Resta confermato che i veicoli sono tecnicamente sicuri e adatti alla circolazione su strada e possono pertanto essere utilizzati senza alcuna limitazione."

 

 

 

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