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  1. buongiorno, la macchina non regge il minimo mentre cammini e si spegne.errori p0011 e p1611. da una prima porta subito a pensare allungamento catena,il problema che è stata cambiata 3 anni fa ,km ne avrà fatta 30000km.
  2. Lanfranco Silenzi

    [bmw 530d 03/2007 3000cc 306d3 170Kw Diesel] problema accensione

    Si,ma io ho un grosso dubbio,se non parte con l'etere che c'entra la distribuzione? Di quanto era fuori fase? Conosco bene quel motore e se e fuori fase rompe i bilancieri e piega le valvole,spesso rompe il supporto degli alberi,se per allungamento catene parte finché non saltan o i denti. Gli auguro che io mi sbagli ma il dubbio che il difetto sia ancora da trovare lo ho.
  3. Salve a tutti , ho questa Yaris in officina che non parte , in diagnosi numero di giri oltre i 250 , pressione rail 290 bar , verificata anche con manometro sul rail , verificato segnale assente sugli iniettori con oscilloscopio , sostituita centralina , zero errori in memoria su tutta la macchina , comincio a sospettare l'allungamento della catena ma non avendo errori di segnale dell albero a camme e per ora l'ho esclusa. Qualcuno ha qualche idea? grazie a chiunque abbia prestato attenzione
  4. ciao scusa ma: hai dtc preciso di pressione olio la spia conferma che ci sono problemi di pressione olio hai dtc validati di dispositivi che funzionano con la pressione olio la catena senza pressione olio chiaramente patisce quindi la stessa più che causale, anche se allungata, sarà effetto, comunque dai dtc non appare in priorità un suo allungamento ma una mancanza di pressione con cui come detto lavorano i dispositivi su cui sono validati dtc, in priorità non vuol dire che non si sia allungata di sicuro ...conoscendo i bmw recenti..... 1) il livello olio, è corretto? 2) se sì occorre ragionare sulla pressione come causale più che sulla catena che come detto appare in logica possibile che si sia allungata ma non che sia causale
  5. Ciao, oggi è passato in officina un cliente che lamenta dei saltuari mancamenti in accelerazione con la vettura in oggetto (non so dire la sigla motore). Dice che non ha mai avuto la spia accesa e dove ha portato l'auto fino ad ora gli hanno detto che si probabilmente è un problema dovuto all'allungamento della catena Qualcuno ha avuto esperienze simili? La vettura ha circa 155.000 Km Grazie
  6. Alcuni dei componenti più importanti di un motore e di una trasmissione sono rappresentati dai fluidi di lavoro con i quali essi operano, ossia i lubrificanti ed i liquidi di raffreddamento. Tali fluidi naturalmente hanno un certo grado di usura ed invecchiamento, aspetti richiedenti quindi una regolare manutenzione che assume un’importanza vitale per qualsiasi motore o trasmissione. Oltre alla regolarità, però, una buona manutenzione esige anche l’utilizzo dei materiali corretti. È basilare impiegare oli e liquidi di raffreddamento con le specifiche idonee, per cui è altrettanto fondamentale conoscere quale esse siano e come vengano diversificate. I lubrificanti Principalmente gli oli lubrificanti sono composti da oli base (miscela di idrocarburi o di sintesi (sintetica) e additivi, la percentuale dei componenti dipende dall’uso specifico che si fa degli oli in produzione. Un olio base (la cui frazione può variare fra il 70 % e il 99 % della composizione totale del lubrificante) è classificato principalmente in quattro tipi diversi: basi minerali (gruppo I), basi minerali idrogenate o semisintetiche (gruppo II e III), basi sintetiche (gruppo IV), come ad esempio i PAO (polialfolefine) o gli oli poliglicoli (la sintesi chimica non è altro che la ricostruzione delle molecole dell’olio base effettuata in laboratorio) e le basi rigenerate alle quali appartengono i lubrificanti che vengono raccolti dai consorzi di oli usati che, dopo accurate procedure di ri-raffinazione e ri-additivazione del prodotto, vengono reimmesse sul mercato. Ma la vera e sostanziale differenza viene creata dagli additivi, che possono ammontare dall’1% fino al 30 % della composizione dell’olio. I pacchetti di additivazione vengono aggiunti da ogni singola casa costruttrice di lubrificanti secondo criteri "autocertificati" e si generalizza distinguendoli tra sintetici, nanotecnologici, semi-sintetici e minerali. Gli additivi possono svolgere azione antischiuma, prolungare la vita del lubrificante, avere proprietà detergenti e disperdenti ostacolando la formazione e l’accumulo di lacche e morchie, inibitori della corrosione, inibitori dell’ossidazione, riduzione degli attriti, miglioratori di viscosità. Miscelando i due componenti (oli base + aditivi) si possono ottenere vari risultati in ordini di prestazioni caratteristiche e peculiarità dell’olio. È evidente che le tipologie di lubrificante possono essere davvero tante, quindi per distinguere e conoscere le caratteristiche di un olio è necessario ricorrere ad una classificazione. La classificazione SAE è una delle più note ed utilizzate, tiene conto della viscosità di un olio a bassissime temperature e a 100 °C. Quindi dà un idea intuitiva ed immediata delle prestazione dell’olio motore, in particolare nell’avviamento a freddo (anche a temperature bassissime) e del funzionamento a temperatura di esercizio di un motore (100 °C). È possibile classificare oli multigrado, cioè in grado di garantire la lubrificazione di tutti i componenti e la tenuta idraulica dell’olio stesso per ampi range di temperatura ed oli monogrado, che mantengono un certo indice di viscosità in un intervallo di temperatura molto ridotto (però oggi non sono più impiegati per i motori). La classificazione a freddo viene seguita dalla lettera W (sta per WINTER) in quanto è una caratteristica che riguarda principalmente il funzionamento invernale e a freddo dell’olio, mentre il riferimento a 100 °C non è seguito da nessun simbolo. Il limite di questa classificazione è che tiene conto della sola viscosità. La specifica SAE degli oli multigradi è composta da due numeri preceduti dalla dicitura SAE, in cui il primo indica la viscosità a freddo mentre il secondo quella a caldo, in entrambi i casi misurata in cP (centi Poise, che è l'unità di misura nel sistema CGS della viscosità dinamica). Esempio: o SAE 10W-40 o SAE 15W-50 o SAE 80W-90 Invece la classificazione degli oli mono grado è composta da un solo numero preceduto dalla dicitura SAE: o SAE 75 o SAE 35 o SAE 90 Per gli oli monogrado non è classificato il secondo range di funzionamento perché in questa classificazione mancante l’olio non può lavorare. Figura 1: classificazione oli SAE Un olio può essere classificato anche tramite la norma API (American Petroleum Institute) e tiene conto della qualità intrinseca dell’olio e non solo della viscosità. Il lubrificante viene sottoposto ad una serie di test, determinandone così la classificazione. Per cominciare, divide gli oli in 5 categorie, considerando anche i lubrificanti per le trasmissioni: o S (Service, API S), per veicoli a benzina; o C (Commercial, API C), per veicoli diesel; o F (API F), per veicoli diesel di recente costruzione a basso livello emissivo; o GL (Gear Lubricant, API G), oli per trasmissioni automatiche; o M (Manual Transmission, API M), oli per trasmissioni manuali. Poi assegna una seconda lettera che va da “A” a salire seguendo l’ordine alfabetico ed indica la severità dei test superati dall’olio, determinando quindi il livello prestazionale dell’olio stesso. Ad esempio, si può avere un olio SM (benzina) o CJ (diesel) e CF (diesel ad iniezione indiretta). Per i motori a gasolio, la seconda lettera può essere seguita a sua volta da un numero, per indicare specifiche applicazioni tipo CI-4 (diesel 4 tempi) o CF-2 (diesel 2 tempi). Tanto più è avanzata la seconda lettera tanto migliore è l’olio. Di conseguenza l’olio di qualificazione più alta soddisferà tutte le specifiche precedenti. Ad oggi le classificazioni per i motori a benzina sono arrivate sino a “SP” (Maggio 2020, ideato per prevenire la pre accensione a bassa velocità) e per i diesel a CK-4, formulato per lavorare con gasoli a tenore di zolfo fino a 500 ppm e particolarmente efficaci per allungare la vita dei sistemi di post trattamento dei gas di scarico e dei filtri DPF. Si compone i due caratteri, una lettera che sta ad indicare le varie tipologie di motore e da un numero che determina i diversi usi ed applicazioni all’interno della classe stessa determinata con la lettera. Un ulteriore classificazione è quella riferita ad ACEA (Associazione Costruttori Europea Automobili), la quale prevede 4 differenti standard in funzione della motorizzazione adoperata e del tipo di impiego. È formata da lettere e numeri: – A/B (ACEA AX/BX): benzina (A) e gasolio (B), con il numero “X” che può variare da 1 a 5. Il numero crescente indica un crescente e migliore grado di protezione; – C (ACEA CX): anche qui il numero “X” può variare da 1 a 5, adatto per i motori con post trattamento dei gas di scarico e che richiedono un olio a basso contenuto di ceneri; – E (ACEA EX) utilizzato per i veicoli commerciali, qui invece il numero “X” può andare da 4 a 9. A differenza della classificazione API, un numero alto non sta obbligatoriamente a significare una migliore performance dell’olio, il numero determina solo il campo di utilizzo, è importante quindi in caso di sostituzione dell’olio attenersi alle specifiche dettate dal costruttore del veicolo. Figura 2: classificazione oli ACEA Non si dimentichino, inoltre, le specifiche approvazioni dei costruttori, generalmente realizzate secondo dei test ancora più severi. Sono caratterizzate da una sigla con l’acronimo della casa costruttrice ed una serie di numeri. Per Volkswagen, per esempio, si ha 504.00 (per motori benzina Euro 4) oppure per FCA il codice FIAT 9.55535-S1 (motori Diesel con sistemi di post trattamento dei gas di scarico, con caratteristiche Fuel Economy ed allungamento dell'intervallo di cambio). Per i cambi manuali si usano le designazioni API GL, che vanno da GL-1 a GL-5, dove il numero crescente indica una progressiva resistenza dell’olio alla pressione degli ingranaggi senza che questi vengano a contatto. La maggior parte dei moderni cambi utilizza le GL-5. Inoltre, esiste anche la specifica MT-1, che però è destinata alla classificazione di oli per i cambi manuali non sincronizzati di autobus e veicoli per il trasporto pesante. Per i cambi manuali vengono usate anche le specifiche SAE, con la medesima logica utilizzata per gli oli motore, dove però la viscosità non è rappresentata nella stessa maniera. Per fare un esempio, un olio per cambi di tipo 75W-90 corrisponde ad un olio motore 10W-40. Le trasmissioni automatiche impiegano oli ATF (Automatic Transmission Fluid), che possono essere essenzialmente designati tramite le specifiche proprietarie della GM (Dexron). Anche Ford detiene proprie specifiche (Mercon), ma sono quelle meno utilizzate. La Dexron è divisa nelle categorie Dexron, Dexron II, IID e IIE, Dexron III e Dexron VI, con caratteristiche crescenti in termini di qualità. Per ciò che riguarda Ford la classificazione è composta dalle specifiche Ford Type F, Mercon e Mercon V. Altra caratteristica di diversificazione per un ATF è la colorazione (tramite additivo): esistono oli verdi e rossi (più diffusi) ma anche gialli, viola e blu. Per gli automatici non si devono dimenticare le specifiche dei costruttori dei cambi dato che ogni trasmissione ha caratteristiche molto peculiari. Vale quindi la regola che ogni cambio ha il proprio olio ed in virtù di questo, sono forse ancor più rilevanti delle specifiche descritte poco prima. Le sigle usate sono le più disparate e seguono classificazioni interne del costruttore. Per una trasmissione Aisin, per portare un esempio, si può avere un olio Aisin JWS3309/AW1, per uno ZF l’olio LifeguardFluid 8 (ZF No. S671 090 312). In generale, a tali specifiche fanno poi riferimento tutte le designazioni dei costruttori dei veicoli. In merito ai cambi ZF, può essere utile consultare un documento ufficiale in cui sono elencati i lubrificanti per tutte le trasmissioni manuali, doppia frizione ed automatiche per autovetture, scaricabile a questo indirizzo: https://aftermarket.zf.com/remotemedia/lol-lubricants/lol-it/lol-te-ml-11-it.pdf I liquidi di raffreddamento Così come per i lubrificanti, anche per i liquidi di raffreddamento (comunemente detti “antigelo”, termine però non appropriato) sono fondamentali le specifiche ed ogni motore deve lavorare con il liquido idoneo. Ogni buon liquido di raffreddamento deve ovviamente sottrarre calore ma anche lubrificare e proteggere dalla corrosione. Sono costituiti da una soluzione di acqua e glicole propilenico o etilenico oppure glicerina a cui è aggiunto un proprio pacchetto di additivi. Le sigle che li distinguono sono tre: G11, G12 e G13, differenziate innanzitutto dal colore. Il liquido G11 è ormai obsoleto, in uso fino agli anni ’90. È di colore blu/verde (verde petrolio). Non è adatto per motori con monoblocco e radiatore in alluminio. Al G12 vanno affiancate ulteriori due classi, le G12+ e G12++ e sono liquidi più evoluti rispetto al precedente, in cui non vengono più usati silicati e fosfati, attualmente impiegati su tantissime vetture (incluse anche le ibride). Il colore è il rosso per il G12, mentre è rosa molto intenso per i G12+ e G12++. Il liquido più recente è il G13 (dal 2008), che viene realizzato con glicerina al posto del glicole ed è riconoscibile dal colore viola. Un aspetto da tenere fortemente in considerazione è la miscibilità dei diversi liquidi, specie quando si opera un rabbocco. Infatti non tutti possono essere mescolati, pena la formazione di morchia ed intasamento nel circuito o la riduzione dell’efficacia degli additivi (specie quello anticorrosione). Quindi la scelta del liquido deve essere sempre quella giusta e mai approssimativa. La tabella riportata è un pratico vademecum per controllare le possibili miscibilità. Figura 3: miscibilità liquidi raffreddamento
  7. giusto per capire qualcosa in più.... le car in oggetto non avevano problemi di sincronia fase o allungamento catena??? giusto??? anche se dai grafici si vede che quella piu chilometrata è allungata....
  8. Ci stavo pensando, però il motore al minimo gira perfettamente e non fa rumori di allungamento di catena
  9. .. in diagnosi oltre a quelli indicati ho anche P000B e P000A. Sono tutti riferiti ad un disturbo funzionale sulla variazione di fase di entrambi gli alberi di aspirazione e scarico presumibilmente dovuta ai solenoidi che regolano l'alzate delle valvole. Mi fa strano però pensare che su una macchina che ha poco meno di 90000km siano saltati entrambi i sensori.. fosse a catena penserei ad un allungamento della stessa ma ha la cinghia, anche se a bagno d'olio. Una cinghia è più facile che si rompa piuttosto che si allunghi.. l'olio è sempre stato cambiato da me ogni 10000km, anche perchè ne ha sempre avuto un consumo importante, tanto che siamo passati dallo 0w/30 al 5w/30 per vedere se ne mangiava un pò meno..ma miglioramenti poco apprezzabili. Qualcuno ha avuto casistiche in merito? Grazie in anticipo e buon lavoro a tutti!
  10. Buongiorno colleghi,mi è arrivata in officina una Mini CooperD con spia motore accesa,segnalazione sul cruscotto che il motore non ha piena potenza,(la macchina va bene) e l'unico guasto in memoria è 273D00 Sorveglianza numero giri:differenza eccessiva tra albero motore e posizione camme. la vettura ha 106000km. Mi viene da pensare allungamento catena,ma vorrei sapere se è successo a qualcuno di voi o comunque c'è una casistica,prima di procedere. Sopratutto per il fatto che la vettura va bene. Grazie
  11. visto che è bifuel prova a partire a gpl ----oppure cammina solo a benzina per qualche giorno e vedi come va uno scompenzo di carburazione fra gpl e benzina puo ndare questo problema. e noto un problema di allungamento catena che di norma da dtc relativo
  12. Autotecnicabrescia

    [ Micra 2004 ] Allungamento catena distribuzione

    Molti casi da segnalare, la catena per un difetto di cementazione (sembra) si allunga anche di oltre un centimetro.... La diagnosi è semplice, alla comparsa di spia anomalia motore la diagnosi segnala fasatura errata. La soluzione risiede nella sostituzione catena con una aggiornata senza difetto (sembra) Serve smontare la coppa olio per togliere il pescante della pompa olio....a naso sembra dover essere smontato anche il cambio per permettere di sfilare la coppa, ma con una leva si riesce ad estrarla senza danni. Rimuovere cop. valvole, pompa servo, ac, carter distribuzione, linea di scarico. La catena mod. costa un pozzo circa 220 €
  13. Aggiorno...fatto aggiornamento softwarecon Autel,sost.candele,sensore press.collettore,l'errore rimane sempre lo stesso,a questo punto ho provato ha scollegare l'attuatore vanos lato scarico e l'errore non lo prende piu...quindi si presume che ci sia un problema o con allungamento catena o attuatore vanos lato scarico,ora la macchina sta camminando così,nel frattempo il cliente decide il da farsi.Voglio ringraziare l'amico Francesco @boschservice per i consigli e i consulti telefonici.
  14. Non ne ho trovato traccia. Da un manuale trovato in rete. Compressione motore : K3-VE 1471kPa a 330 giri/minuto, limite inferiore 1079 kPa; K3-VE2 1285 a 300 giri/minuto, limite inferiore 892 kPa. Quindi essendo il mio motore ci potrebbe stare, se fosse un K3-VE2, ma dall'altezza delle cammes, diverse fra i 2 motori, risulta essere un K3-VE Valori corretti e verificati. A questo punto mi decido a togliere la distribuzione ed il variatore. Il variatore è meccanico e per mezzo di una chiave tipo Torx ma a 5 lobi ho potuto smontarlo, controllarlo e pulirlo. Per rimontarlo è stato un lavoraccio, ma alla fine risultava libero di muoversi sull'albero a cammes. Non ho potuto verificarne il funzionamento prima di toglierlo perchè in una delle 2 posizioni che può assumere esce un perno che lo blocca, poi nel funzionamento l'olio in pressione lo fà rientrare liberando il variatore di fase. Quindi cos'era che mi dava tutti i problemi ?? A quanto pare la catena allungata di ... quel tanto che basta . Purtroppo non ho un metodo per calcorarne la lunghezza e l'allungamento, perchè la fuoriuscita del tenditore, comunque visibile solo dopo aver smontato il coperchio distribuzione, potrebbe essere influenzata dal consumo dei pattini, e quindi non veritiera. Nel mio caso i patini erano pari al nuovo ed il tenditore usciva di 8,5 millimetri. Non ho verificato la fuoriuscita del nuovo. Non ho potuto verificare la fase con l'oscilloscopio in quanto i 2 canali hanno il negativo in comune e mentre il sensore di fase è a 3 fili il sensore giri ne ha 2, quindi induttivo. Come volevasi dimostrare "la fortuna è cieca, ma la sfiga ci vede bene ". Ora mi resta il minimo che a freddo và bene ma a caldo sale troppo. PS: durante le mie ricerche ho trovato un documento dove si spiega che un "valore anormale della coppia motore" è determinato da un malfunzionamento del sensore di giri, del sensore pressione assoluta, del sensore di battito ed infine del variatore di fase.
  15. Guarda nei nei parametri a motore caldo la voce "sincronizzazione albero motore/distribuzione.... poi visto che il DTC è specifico del costruttore, fai una scansione in EOBD e posta quello che rilevi; se trovi P0340 oppure P0341, hai motore sicuramente con problema di allungamento catena.... Verifica segnale del trasduttore posizione albero distr.....
  16. Paolo85

    Acquisizione sincronia fase e giri megane 2.0 dci

    Su questa macchina ho un avviamento lungo a temperature basse parte dopo più tentativi, volevo capire non ci fosse un allungamento di catena. Comunque grazie mille Peppino troppo gentile
  17. Potrebbero essere loro, ma è un'impresa provare, anche perchè è un 4 ruote motrici . Ho sentito anche parlare di allungamento catena... la settimana prossima controllerò anche la fase.
  18. questa vettura presenta questi codici guasto , con scarso rendimento ma al minimo gira bene , presumo allungamento catena di distribuzione , se la avete fatta si fa' da motore montato ? ci vogliono attrezzi particolari la vettura ha variatore di fase.
  19. peppino mibtel

    [Toyota Corolla 03/2003 1598cc 3ZZFE 81Kw Benzina] P1349

    Saluti a tutti, ho questa Corolla (con 200.000 km) che saltuariamente valida P1349 ("Malfunzionamento-Guasto sistema VVT bancata-serie 1") la vettura va benissimo, il dtc si valida si cancella e poi ritorna dopo qualche minuto o qualche settimana, non è costante, smontando l'attuatore VVT (di cui pare numerose validazioni come genesi in casi di P1349) non si trovano tracce di impurità (vettura con parecchi chilometri ma manutenzione perfetta) avete esperienze e anche magari un oscillogramma di sincronia considerato che ad elevato chilometraggio un allungamento catena non è certo da escludere anche se le condizioni di validazione non sempre uguali non rafforzano questa ipotesi grazie in anticipo
  20. Buonasera ragazzi!!!!! Ieri mi è arrivata questa Golf 1.4 tsi con un problema di in avviamento: saltuariamente fatica a partire, bisogna insistere con gli avviamenti per far si che parta. In diagnosi trovo P0341 sensore variatore di fase, segnale non plausibile. Circa un annetto fa ho eseguito la sostituzione della catena, in quanto era allungata. In quella occasione non ho provveduto alla sostituzione del variatore di fase, in accordo con il cliente.. 1 mese fa un mio collega ha sostituito il sensore montato sull'albero a camme,non orinale, ma non ha risolto nulla... la mia domanda è questa: siccome escluderei un problema relativo all'allungamento della catena, potrebbe essere sto cazzz di variatore che si è messo a farmi girare le scatole???
  21. mmm quella sigla della foto mi a fatto sospettare che tu hai un manuale PSA e mi a fatto ricordare l'ERRORE ti anno dato un manuale peugeot NON corretto,ma se leggi bene tutto capisci che non e' corretto in quanto appena sopra scrive questo: 2. Procedura di controllo della fasatura Verifica del bloccaggio della puleggia con variazione di fase (Aspirazione). Verifica del bloccaggio della puleggia con variazione di fase (Scarico). Fasatura dell’albero motore. Misura dell’angolo di fasatura dell’albero a camme d’aspirazione con l’inclinometro [1376-A]. Fasatura conforme : Rimontare il copritestata . Fasatura non conforme : Verifica dell’allungamento della catena. Misura dell’allungamento della catena. Allungamento conforme : Ripetere la gamma "fasatura distribuzione". Allungamento non conforme : Ripetere la gamma "smontaggio/rimontaggio distribuzione" con sostituzione degli elementi indicati. Ricollocazione del coperchio della testata. 3. Smontaggio Mettere il veicolo su un ponte elevatore a due colonne. Scollegare la batteria di servizio 12 V. Togliere : La ruota anteriore destra La protezione sotto il motore Il paraschizzi anteriore destro Il copritestata" Poi il seguito dovresti averlo, :angry: ORA MI DOMANDO MA A CHE SERVE TUTTO QUESTO ????
  22. tanto nuovo non direi :boss iscritto 2017 :2funny: va be facciamo finta che. visto che non trovi nessun DTC in memoria e corrente dici che arriva come anche carburante che bagna le candele, la prima cosas che mi viene in mente visto che hai citato autostrada, CARBURANTE corretto o inquinato ? se tutto in ordine farei una prova compressione e un controllo fase, queste tendono al fuori fase per allungamento catena
  23. Salve , a questa macchina abbiamo sostituito le valvole per salto distribuzione causa allungamento catena . abbiamo levato anche l'ingraggio albero motore in quanto presente nel kit distribuzione nuovo di concorrenza . L'ingranaggio non ha chiavetta ed è dentro a pressione . All' avviamento quello nuovo non ha tenuto e la macchina è andata nuovamente fuori fase . Qualc' uno l ha sostituito ancora??.
  24. anche l'allungamento eccessivo della cinghia distribuzione provoca un avviamento lungo.
  25. ciao a tutti, ho questa nissan micra 1200 16V, facendo un giro su strada si accende la spia MIL memorizzando questi errori: P0171 miscela magra P0011 controllo fasatura valvole di aspirazione penso ad una catena allungata..ho letto che nissan prevede una procedura di controllo in questi casi per verificare se è dovuto ad un'allungamento della catena. possibilmente potreste girarmi la procedura? grazie a tutti!!
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