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  1. Ok ho letto ma.... ora dovrei capire se posso tentare una decarbonizzazione sperando che giovi. Lato scarico manco aspirazione....quindi additivi tipo Tunap come li sparo dentro? dovrei cavare collettore..oppure dal fap tornare indietro....mumble mumble...
  2. Ci sono additivi che fanno davvero miracoli 👻👻 è più stagionati sono e meglio funzionano............. incredibile ma vero .............🔥🔥🔥🔥
  3. Qualcuno usa questi addittivi? Noi ne abbiamo testati alcuni e devo dire che in diversi casi abbiamo risolto il bloccaggio del sensore di livello AdBlue, voi cosa usate? Per quanto invece riguarda l'Adblue al momento utilizziamo quello distribuito da MM. Allego le due immagini dei prodotti in maniera da condividere le esperienze di tutti.
  4. forse non hai letto bene, questa situazione su quella motorizzazione è largamente diffusa e la sua genesi ha logiche che vanno molto oltre alla semplice tipologia di lubrificante che puoi variare (o arricchire con additivi) ma i risultati sono già da ora chiari: non risolverai, il consiglio non è quale prodotto miracoloso utilizzare al posto o in aggiunta alla tipologia di lubrificante, personalmente ti consiglio di parlare chiaro al cliente, a proposito non hai risposto in riguardo alla tipologia di utilizzo che fa della vettura, senza facili illusioni (...soprattutto su pseudo miracoli di prodotti spesso sopravvalutati...) personalmente come detto situazione largamente diffusa e sempre generata da acquisti ingenui (diesel con dpf in utilizzo incompatibile appunto alla tipologia di sistemistica - l'antiparticolato - presente in vettura) non risolvibile nè con semplici varianti o arricchimenti del lubrificante nè chiaramente con la "defappizzazione" diciamo (che equivarrebbe a chiudere la stalla dopo che i buoi sono scappati) situazione di cui occorre tenere bene presente le dinamiche come per esempio la catena..... fare (solo) la catena in questi casi non appare certo lavoro di strategia consigliabile soprattutto se catena che "sbatte" da un bel pò quindi sbattendo sull'alluminio del carter ha messo in circolo un bell'additivo nell'olio additivo del tipo "saluti (sonori) da Biella" e quindi arricchire le statistiche di 1,3 mj con bronzine andate dopo qualche mese che si è fatta la catena scusa la franchezza ma come detto almeno personalmente tipo di olio o prodotti miracolosi da aggiungere all'olio non sono consigliabili assolutamente come soluzione quindi sono strategie da utilizzare con le dovute aspettative le quali appunto NON contengono la soluzione che prevede purtroppo un intervento deciso sulla parte meccanica ma anche questo poi si potrebbe rivelare solo parzialmente risolutivo se la vettura continuerà a essere utilizzata con quella tipologia di sistema in quella tipologia di percorrenza il peccato originale è dell'incauto acquisto in relazione alla tipologia di utilizzo è questo il consiglio da dare, parla chiaro al cliente e fagli presente la realtà che è largamente diffusa e come detto provocata da un acquisto non compatibile con le caratteristiche del prodotto acquistato
  5. Ogni quanti km consuma un litro di olio ? Come ti è stato ben descritto dal collega sicuramente hai problemi di fasce elastiche consumate e forse anche dei cilindri e non sarebbe una novita'. In questi casi puoi provare tutti i tipi di olio e additivi possibili ma senza risultato.
  6. Alcuni dei componenti più importanti di un motore e di una trasmissione sono rappresentati dai fluidi di lavoro con i quali essi operano, ossia i lubrificanti ed i liquidi di raffreddamento. Tali fluidi naturalmente hanno un certo grado di usura ed invecchiamento, aspetti richiedenti quindi una regolare manutenzione che assume un’importanza vitale per qualsiasi motore o trasmissione. Oltre alla regolarità, però, una buona manutenzione esige anche l’utilizzo dei materiali corretti. È basilare impiegare oli e liquidi di raffreddamento con le specifiche idonee, per cui è altrettanto fondamentale conoscere quale esse siano e come vengano diversificate. I lubrificanti Principalmente gli oli lubrificanti sono composti da oli base (miscela di idrocarburi o di sintesi (sintetica) e additivi, la percentuale dei componenti dipende dall’uso specifico che si fa degli oli in produzione. Un olio base (la cui frazione può variare fra il 70 % e il 99 % della composizione totale del lubrificante) è classificato principalmente in quattro tipi diversi: basi minerali (gruppo I), basi minerali idrogenate o semisintetiche (gruppo II e III), basi sintetiche (gruppo IV), come ad esempio i PAO (polialfolefine) o gli oli poliglicoli (la sintesi chimica non è altro che la ricostruzione delle molecole dell’olio base effettuata in laboratorio) e le basi rigenerate alle quali appartengono i lubrificanti che vengono raccolti dai consorzi di oli usati che, dopo accurate procedure di ri-raffinazione e ri-additivazione del prodotto, vengono reimmesse sul mercato. Ma la vera e sostanziale differenza viene creata dagli additivi, che possono ammontare dall’1% fino al 30 % della composizione dell’olio. I pacchetti di additivazione vengono aggiunti da ogni singola casa costruttrice di lubrificanti secondo criteri "autocertificati" e si generalizza distinguendoli tra sintetici, nanotecnologici, semi-sintetici e minerali. Gli additivi possono svolgere azione antischiuma, prolungare la vita del lubrificante, avere proprietà detergenti e disperdenti ostacolando la formazione e l’accumulo di lacche e morchie, inibitori della corrosione, inibitori dell’ossidazione, riduzione degli attriti, miglioratori di viscosità. Miscelando i due componenti (oli base + aditivi) si possono ottenere vari risultati in ordini di prestazioni caratteristiche e peculiarità dell’olio. È evidente che le tipologie di lubrificante possono essere davvero tante, quindi per distinguere e conoscere le caratteristiche di un olio è necessario ricorrere ad una classificazione. La classificazione SAE è una delle più note ed utilizzate, tiene conto della viscosità di un olio a bassissime temperature e a 100 °C. Quindi dà un idea intuitiva ed immediata delle prestazione dell’olio motore, in particolare nell’avviamento a freddo (anche a temperature bassissime) e del funzionamento a temperatura di esercizio di un motore (100 °C). È possibile classificare oli multigrado, cioè in grado di garantire la lubrificazione di tutti i componenti e la tenuta idraulica dell’olio stesso per ampi range di temperatura ed oli monogrado, che mantengono un certo indice di viscosità in un intervallo di temperatura molto ridotto (però oggi non sono più impiegati per i motori). La classificazione a freddo viene seguita dalla lettera W (sta per WINTER) in quanto è una caratteristica che riguarda principalmente il funzionamento invernale e a freddo dell’olio, mentre il riferimento a 100 °C non è seguito da nessun simbolo. Il limite di questa classificazione è che tiene conto della sola viscosità. La specifica SAE degli oli multigradi è composta da due numeri preceduti dalla dicitura SAE, in cui il primo indica la viscosità a freddo mentre il secondo quella a caldo, in entrambi i casi misurata in cP (centi Poise, che è l'unità di misura nel sistema CGS della viscosità dinamica). Esempio: o SAE 10W-40 o SAE 15W-50 o SAE 80W-90 Invece la classificazione degli oli mono grado è composta da un solo numero preceduto dalla dicitura SAE: o SAE 75 o SAE 35 o SAE 90 Per gli oli monogrado non è classificato il secondo range di funzionamento perché in questa classificazione mancante l’olio non può lavorare. Figura 1: classificazione oli SAE Un olio può essere classificato anche tramite la norma API (American Petroleum Institute) e tiene conto della qualità intrinseca dell’olio e non solo della viscosità. Il lubrificante viene sottoposto ad una serie di test, determinandone così la classificazione. Per cominciare, divide gli oli in 5 categorie, considerando anche i lubrificanti per le trasmissioni: o S (Service, API S), per veicoli a benzina; o C (Commercial, API C), per veicoli diesel; o F (API F), per veicoli diesel di recente costruzione a basso livello emissivo; o GL (Gear Lubricant, API G), oli per trasmissioni automatiche; o M (Manual Transmission, API M), oli per trasmissioni manuali. Poi assegna una seconda lettera che va da “A” a salire seguendo l’ordine alfabetico ed indica la severità dei test superati dall’olio, determinando quindi il livello prestazionale dell’olio stesso. Ad esempio, si può avere un olio SM (benzina) o CJ (diesel) e CF (diesel ad iniezione indiretta). Per i motori a gasolio, la seconda lettera può essere seguita a sua volta da un numero, per indicare specifiche applicazioni tipo CI-4 (diesel 4 tempi) o CF-2 (diesel 2 tempi). Tanto più è avanzata la seconda lettera tanto migliore è l’olio. Di conseguenza l’olio di qualificazione più alta soddisferà tutte le specifiche precedenti. Ad oggi le classificazioni per i motori a benzina sono arrivate sino a “SP” (Maggio 2020, ideato per prevenire la pre accensione a bassa velocità) e per i diesel a CK-4, formulato per lavorare con gasoli a tenore di zolfo fino a 500 ppm e particolarmente efficaci per allungare la vita dei sistemi di post trattamento dei gas di scarico e dei filtri DPF. Si compone i due caratteri, una lettera che sta ad indicare le varie tipologie di motore e da un numero che determina i diversi usi ed applicazioni all’interno della classe stessa determinata con la lettera. Un ulteriore classificazione è quella riferita ad ACEA (Associazione Costruttori Europea Automobili), la quale prevede 4 differenti standard in funzione della motorizzazione adoperata e del tipo di impiego. È formata da lettere e numeri: – A/B (ACEA AX/BX): benzina (A) e gasolio (B), con il numero “X” che può variare da 1 a 5. Il numero crescente indica un crescente e migliore grado di protezione; – C (ACEA CX): anche qui il numero “X” può variare da 1 a 5, adatto per i motori con post trattamento dei gas di scarico e che richiedono un olio a basso contenuto di ceneri; – E (ACEA EX) utilizzato per i veicoli commerciali, qui invece il numero “X” può andare da 4 a 9. A differenza della classificazione API, un numero alto non sta obbligatoriamente a significare una migliore performance dell’olio, il numero determina solo il campo di utilizzo, è importante quindi in caso di sostituzione dell’olio attenersi alle specifiche dettate dal costruttore del veicolo. Figura 2: classificazione oli ACEA Non si dimentichino, inoltre, le specifiche approvazioni dei costruttori, generalmente realizzate secondo dei test ancora più severi. Sono caratterizzate da una sigla con l’acronimo della casa costruttrice ed una serie di numeri. Per Volkswagen, per esempio, si ha 504.00 (per motori benzina Euro 4) oppure per FCA il codice FIAT 9.55535-S1 (motori Diesel con sistemi di post trattamento dei gas di scarico, con caratteristiche Fuel Economy ed allungamento dell'intervallo di cambio). Per i cambi manuali si usano le designazioni API GL, che vanno da GL-1 a GL-5, dove il numero crescente indica una progressiva resistenza dell’olio alla pressione degli ingranaggi senza che questi vengano a contatto. La maggior parte dei moderni cambi utilizza le GL-5. Inoltre, esiste anche la specifica MT-1, che però è destinata alla classificazione di oli per i cambi manuali non sincronizzati di autobus e veicoli per il trasporto pesante. Per i cambi manuali vengono usate anche le specifiche SAE, con la medesima logica utilizzata per gli oli motore, dove però la viscosità non è rappresentata nella stessa maniera. Per fare un esempio, un olio per cambi di tipo 75W-90 corrisponde ad un olio motore 10W-40. Le trasmissioni automatiche impiegano oli ATF (Automatic Transmission Fluid), che possono essere essenzialmente designati tramite le specifiche proprietarie della GM (Dexron). Anche Ford detiene proprie specifiche (Mercon), ma sono quelle meno utilizzate. La Dexron è divisa nelle categorie Dexron, Dexron II, IID e IIE, Dexron III e Dexron VI, con caratteristiche crescenti in termini di qualità. Per ciò che riguarda Ford la classificazione è composta dalle specifiche Ford Type F, Mercon e Mercon V. Altra caratteristica di diversificazione per un ATF è la colorazione (tramite additivo): esistono oli verdi e rossi (più diffusi) ma anche gialli, viola e blu. Per gli automatici non si devono dimenticare le specifiche dei costruttori dei cambi dato che ogni trasmissione ha caratteristiche molto peculiari. Vale quindi la regola che ogni cambio ha il proprio olio ed in virtù di questo, sono forse ancor più rilevanti delle specifiche descritte poco prima. Le sigle usate sono le più disparate e seguono classificazioni interne del costruttore. Per una trasmissione Aisin, per portare un esempio, si può avere un olio Aisin JWS3309/AW1, per uno ZF l’olio LifeguardFluid 8 (ZF No. S671 090 312). In generale, a tali specifiche fanno poi riferimento tutte le designazioni dei costruttori dei veicoli. In merito ai cambi ZF, può essere utile consultare un documento ufficiale in cui sono elencati i lubrificanti per tutte le trasmissioni manuali, doppia frizione ed automatiche per autovetture, scaricabile a questo indirizzo: https://aftermarket.zf.com/remotemedia/lol-lubricants/lol-it/lol-te-ml-11-it.pdf I liquidi di raffreddamento Così come per i lubrificanti, anche per i liquidi di raffreddamento (comunemente detti “antigelo”, termine però non appropriato) sono fondamentali le specifiche ed ogni motore deve lavorare con il liquido idoneo. Ogni buon liquido di raffreddamento deve ovviamente sottrarre calore ma anche lubrificare e proteggere dalla corrosione. Sono costituiti da una soluzione di acqua e glicole propilenico o etilenico oppure glicerina a cui è aggiunto un proprio pacchetto di additivi. Le sigle che li distinguono sono tre: G11, G12 e G13, differenziate innanzitutto dal colore. Il liquido G11 è ormai obsoleto, in uso fino agli anni ’90. È di colore blu/verde (verde petrolio). Non è adatto per motori con monoblocco e radiatore in alluminio. Al G12 vanno affiancate ulteriori due classi, le G12+ e G12++ e sono liquidi più evoluti rispetto al precedente, in cui non vengono più usati silicati e fosfati, attualmente impiegati su tantissime vetture (incluse anche le ibride). Il colore è il rosso per il G12, mentre è rosa molto intenso per i G12+ e G12++. Il liquido più recente è il G13 (dal 2008), che viene realizzato con glicerina al posto del glicole ed è riconoscibile dal colore viola. Un aspetto da tenere fortemente in considerazione è la miscibilità dei diversi liquidi, specie quando si opera un rabbocco. Infatti non tutti possono essere mescolati, pena la formazione di morchia ed intasamento nel circuito o la riduzione dell’efficacia degli additivi (specie quello anticorrosione). Quindi la scelta del liquido deve essere sempre quella giusta e mai approssimativa. La tabella riportata è un pratico vademecum per controllare le possibili miscibilità. Figura 3: miscibilità liquidi raffreddamento
  7. peppino mibtel

    [ford fiesta 05/2009 1242cc snja 60Kw Benzina] fa ritorno e si spegne

    scusa ma...... non hai mai aperto un tappo del serbatoio soprattutto quando cìè poca benzina??? sono pressurizzati antiinquinamento è normalissimo che ci sia pressione insomma la via da seguire è chiara ( e non comprende additivi che di potenzialità in materia della tua problematica sono a un livello ridicolo) buon lavoro
  8. scusa se te lo dico, non per fare "ù professuore" 😉 ma occorrerebbe una strategia più mirata e centrata sui meccanismi reali dei sistemi antiparticolato, direi (a personale punto di vista) nel dettaglio: il filtro antiparticolato è l'ultimo anello della catena, se arriva intastato pulirlo non è certo la soluzione se non nei casi in cui il cliente fa ripetutamente cicli di guida brevissimi on/off, ne deriva che agendo sugli effetti e non sulla causa questa strategia è perdente in partenza dato che non considera in default appunto il posizionamento causale, così facendo si sta sopravvalutando una pulizia che per bene che vada può avere effetti positivi per qualche centinaia/migliaia di km, la pulizia extra sistema vettura serve solo a non cambiarlo quando il sistema stesso non effettua rigenerazione per rischio incendio fap dpf antiparticolato il principio è lo stesso (quindi trattenere filtrando i gas e poi innescare una seconda combustione (ricorda i cioccolatini Boero ...."ritenta..... sarai più fortunato..." tradotto: per quello che non è bruciato la prima volta ......riproviamo....... e speriamo......) ma i sistemi hanno specificità diverse quindi ad esempio il fap è additivato con cerina i dpf hanno sistemi a quinto iniettore e sistemi (la maggior parte) che utilizzano gli iniettori principali con una (o più) spruzzate in fase di scarico gas esausti (quei sistemi che diluiscono l'olio motore) la rigenerazione è come detto una seconda combustione di cui è relativamente facile (ove lo permette la diagnosi anche da fermo in forzata vedi esempio 500 mj filmato in tutti i casi su strada in fase innescata da sistema vedi esempio con immagine sempre 500 mj ma altra vettura qui sotto) relativamente facile dicevo monitorare qualche condizione fondamentale oggettivamente valida per considerare efficiente o meno il sistema, di queste condizioni la più inutile è la stima % di intasamento in quanto essendo una stima non è un riferimento oggetivamente valido in lettura istantanea lasciala perdere osserva piuttosto la pressione differenziale per avere un'idea migliore tieni sempre presente che esiste una certa parte di intasamento definitivo (questo avrebbe dovuto dirtelo chi ha lavato il dpf) nel fap principalmente la cerina, in tutti i casi ceneri di olio, additivi vari di apprendisti stregoni che magari usano la cerina in quantitativi smodati sul dpf credendo di risolvere senza sapere che in realtà lo intasano del tutto insomma la rigenerazione brucia il particolato ma non è solo il particolato che intasa il filtro il/i monitoraggio/i si compone di sensoristica (pressione differenziale, sonde di temperatura) storicamente critica (vedi secondo filmato qui sotto, quello della suzuki) che facilmente mandano in crisi la strategia della centralina il computer che "dovrebbe segnalarlo" (il 5° iniettore intasato) non è altro che, come tutti i computer..... Uno stupido molto veloce........con tutte le logiche conseguenze nel caso che si seguano alla lettera le indicazioni fornite da uno "stolto" dalla visione velocemente limitata, il quinto iniettore, poi pur essendo un iniettore, in comune con quelli della camera di combustione ha solo il nome..... ma se ragioni sulla dinamica di rigenerazione quindi seconda combustione con carburante immesso allo scarico e relativa temperatura (qui la temp motore non c'entra se il dtc parla di temperatura in rigenerazione la rigenerazione è partita quando c'è termostato aperto la rigenerazione non parte proprio e quando è partita la continua lo stesso vedi terzo filmato, quello della peugeot) se ragioni dicevo la riprova ce l'hai già, poi magari se non hai metodologia a disposizione efficace puoi provare a sentire il pompista se lo può testare buon lavoro link filmato forzata 500 mj livello temperatura link sonda temp critica suzuki link forzata peugeot con termostato letteralmente spalancato (per partire deve superare i 70° ma una volta avviata rigenera anche a poco più di 40°)
  9. è da quasi 2 anni che ho acquistato la stazione di ricarica per il gas 1234yf ed ancora non l'ho neanche accesa perché ancora non mi è capitato di utilizzarla secondo voi , il liquido tracciante si può utilizzare con questi nuovi impianti ?? esiste un liquido tracciante idoneo per il 1234 ?? nella stazione di ricarica ci sono 3 boccettine per l'olio , 1 per olio ,1 per liquido UV ,1 per lo scarico olio da scarto quindi la macchinetta è prevista per l'introduzione del UV un tecnico della Texa mi dice che quella boccettina per l'introduzione del UV è stata messa per errore , sarà così ?? sempre nella stazione di ricarica , a fianco la boccettina del UV c'è una etichetta con scritto : non usare additivi UV a base di solvente com'è questa storia ?? delta
  10. fondamentale che non abbia messo in moto anche se comunque con il solo quadro acceso e pompa immersa qualcosa in circolo potrebbe essere andato, già successo qui da noi, ci telefonò dal distributore e non fece avviamento risolto con pulizia profonda serbatoio tubazioni filtri sistema insomma poi additivi dopo per qualche microresiduo che in tutti i casi mi sa che rimane in qualche angolo remoto del circuito
  11. boschservice

    [peugeot 3008 02/2017 1560cc BH01 88Kw Diesel] GUASTO SISTEMA ADBLUE

    anche da noi con gli additivi va molto meglio, ma abbiamo notato anche un'altra cosa se l'adblue che si usa fa parte delle uniche due marche omologate e che costruiscono e che fanno adblue anche in questo modo il serbatoio funziona molto più a lungo, purtroppo molte marche di adblue non sono di qualità e cristallizzano. Facciamo, visto che qui siamo tra noi, una statistica sia del tipo di adblue che degli additivi che si mettono. Credo che mettere la marca non sia un problema.
  12. FrancescoBerna87

    Migliori additivi per la cura del motore diesel

    Buonasera,volevo chiedere a chi ha piu esperienza quali sono se si può chiedere i migliori additivi e quando usarli per mantenere il motore efficente e nelle migliori condizioni,grazie
  13. Basta che clicchi sul titolo (Qualità AdBlue e Additivi...) presente nell'immagine qua sopra o sull'immagine direttamente del botticino akron che ho messo sopra
  14. Ora continuerei la discussione su AdBlue ed Additivi qua:
  15. Anche io ho visto che questi additivi pare funzionino un po' troppo bene... occorrerebbe smettere di usarli se ne vogliamo cambiare ancora qualcuno 😃
  16. cambio-automatico

    Additivi Lubegard, qualcuno li usa? Esperienze?

    Salve a tutti, mi hanno proposto degli additivi per cambi automatici della Lubegard, voi ne sapete qualcosa? A me di regola arrivano i cambi già rotti e smontati dalle vetture: io mi occupo del loro rifacimento... ma ultimamente c'è sempre più gente che mi chiede di fare loro la manutenzione regolare (di solito li indirizzo dai meccanici), tanto che sto pensando seriamente di proporre anche questo tipo di servizio. E' vero che quando dici a uno che ha dovuto rifare il cambio (a sue spese) che "l'olio a vita" tanto decantato dalle agenzie e dai venditori è un puro argomento commerciale, ti credono e in futuro vogliono farti fare la manutenzione (sostituzione olio) anche se non prescritta dal costruttore perché si fidano più di quello che gli mostri tu che di quello che raccontano i venditori... Anche se forse Off-Topic vorrei rendere attenti che qualche anno fa la ZF (costruttore di cambi) stessa è tornata sui propri propositi e dichiara che la vita di un cambio automatico lubrificato "a vita" è di 250'000 km se utilizzato normalmente (guida rilassata, poca città, lunghi tragitti a velocità costante, utilizzo ad alta velocità escluso), ma si riduce a 160'000 km se si ha un profilo misto in zona pianeggiante e a 120'000 km nel caso di un utilizzo misto in zona montuosa (quello che io, per esperienza, definirei "uso normale"). In caso di guida sportiva, o peggio di tipo taxi o con rimorchio, la vita del cambio automatico si accorcia anche a soli 60'000 km! [fonte: ZF Getriebe GmbH / Schmierstoffliste TE-ML 11, Ausgabe 13.01.2009] Alla luce di queste informazioni è quindi evidente a tutti che la manutanzione dei cambi automatici va effettuata (io normalmente consiglio ogni 60-80'000 km o 5 anni, ultima categoria di utilizzo esclusa ), pena la precoce "distruzione" del cambio (quando il veicolo sarebbe ancora perfettamente utilizzabile). Arrivo al punto: sembra che per i cambi automatici ci sia un additivo di pulizia (prima di sostituire tutto l'olio - però per fare questo servirebbe una macchinetta di quelle di cui si parla su altri topic) e poi un additivo da aggiungere all'ATF (ce ne sarebbe uno specifico per gli oli di tipo Dextron e un altro che invece va per tutti). Le proprietà decantate da chi propone questi prodotti sono una migliore fluidità dei passaggi dei rapporti, un'abbassamento della temperatura di funzionamento dell'olio e una protezione del medesimo in caso di alte temperature di utilizzo. Siccome poi ci sarebbero anche quello per il motore, quello per il cambio manuale, quello per il servosterzo e pure quello per il liquido di raffreddamento mi sto chiedendo se magari voi non abbiate già avuto modo di provarne uno e di comunicare le vostre impressioni. Da parte mia credo che proverò quello per i cambi automatici e poi vi dirò. Grazie per tutte le info che vorrete postare
  17. a proposito di additivi ieri mi han fatto la prova dal vivo sul lavoro degli additivi sul gasolio due prove : una gasolio ed acqua ..aggiunto additivo e la cqua e stata emulsionata al gasolio senza piu restare sul fondo della provetta la seconda con acido solforico che crea la morcia nera che troviamo spesso sui pescanti devo dire che mi ha soddisfatto faceva la prova col suo additivo e con quelli della concorrenza spero non sia la solita fregatura ..ma ero presente quindi ho visto :oO:
  18. autoantonelli

    [Pompe iniezione-iniettori] Quali additivi!

    Salve, a tutti i pompisti qual'è il prodotto per sbloccare valvole pompa alta pressione ??? Ho modificato il titolo, rendendolo conforme!
  19. autofficina.rosati

    additivi green star

    ciao a tutti, sono nuovo.volevo sapere se qualcuno sapeva dove potevo acquistare i prodotti della green star ( additivi e turafalle ) nella zona di roma sud ( trigoria ). grazie in anticipo. ciao.
  20. cdr

    Classificazione olii

    piu' alto e' il punto di infiammabbilita' e' piu' resistente e' al calore,di conseguenza il consumo +/- oltre i 200 gradi poi ci sarebbe il TBN total base number, che sarebbero la quantita' di oli di base senza additivi e senza il riciclato ..........uno ottimo si aggira sul 10 .........ma ho sentito dire che e' un valore non troppo affidabbile, come del resto tutto quello che scrivono :risata: https://en.wikipedia.org/wiki/Total_base_number
  21. Verissimo,infatti ho in magazzino gli scatoloni di additivi,per pulire e poi il protettivo. Ne ho usato uno solo. Fa un po',secondo me, come il pulitore per l'olio motore. Smuove morchie che poi vanno a chiudere i passaggi. Meglio lasciarle dove sono,fanno peso (miglior assetto) e non rompono le scatole. :-)
  22. io la macchina non ce l'ho però ho seguito parecchie dimostrazioni. Gli unici che dicono di usare additivi per pulizia pre-cambio olio sono quelli che li producono . Tutti gli altri consigliano di fare solo sostituzione olio.
  23. wolf

    Migliori additivi per la cura del motore diesel

    Essendo io un po' come S. Tommaso (che non ci credeva se non ci metteva il naso....), nella mia brevissima vita :risata: :risata: ne ho provati molti. E li ho provati perché per sapere se funzionano davvero.....li devi provare. Possibilmente, si dovrebbe essere privi di pregiudizi altrimenti il nostro giudizio ne verrebbe condizionato. Ebbene, credo di poter dire che, relativamente agli additivi che in prima persona ho sperimentato, tendo ad essere d'accordo con @graziano57 . Ad essere buoni, l'80% degli additivi che ho sperimentato, hanno fatto bene solamente a coloro che me li hanno venduti. Essendo, la durata dei motori, influenzata da una moltitudine di fattori, non riesco ad esprimere un giudizio oggettivo e obbiettivo sul reale beneficio che alcuni additivi promettono di svolgere per prolungare la durata e l'efficenza, nel lungo termine, al motore. E credo che, in questo caso, di margine per marciarci, le ditte produttrici e i loro rappresentati, ne abbiano a iosa (a pensar male si fa peccato......). La prova provata, l'ho avuta solamente con quegli additivi che ti offrono un riscontro pressoché immediato. L'additivo per sbloccare le punterie idrauliche è uno di questi. Quello per sgrippare e pulire le componenti degli impianti di iniezione diesel è un'altro ( @dallacorte ne ha uno che è una favola...). Anche quello per pulire gli iniettori benzina funziona e lo puoi constatare a breve o brevissimo termine ( io però li faccio pulire con gli ultrasuoni sempre dal buon @dallacorte ). Per pochi altri, mi sento di poter esprimere un parere positivo. La maggior parte di quelli che ho provato sono acqua fresca. Meglio comunque non dar troppo credito a quello che scrivono sulle etichette di certi prodotti; secondo loro, potremmo chiudere le nostre officine e riparare le auto solamente con i loro additivi Un'ultima cosa. Ho notato che, almeno nel mio caso, il fattore "autosuggestione" non è sempre da sottovalutare. Pensate che dopo averla lavata, mi sembra che la mia macchina vada meglio! Per non parlare poi di quando le lavo il motore......!! :oO:
  24. commodore

    Migliori additivi per la cura del motore diesel

    io invece agli additivi ci credo. Se li sento io "col deretano" o se il cliente (!) mi dice che l'auto è più fluida e più silenziosa, allora ci credo- Ci sono degli additivi che effettivamente nemmeno te ne accorgi di averli messi dentro, ma altri invece li percepisci bene. Ovviamente usando sempre prodotti di qualità e non da banco o del brico Sui diesel di norma l'effetto si sente maggiormente, sui benzina dipende, non è così certo il risultato. Penso che gli additivi facciano effetto principalmente per la scarsa qualità e impurità del carburante venduta. Ho sentito più di qualcuno che mi dice che col pieno fatto in Austria percorre ca. 10% di strada in più. Troviamo acqua, alghe e moccoli, per cui penso che gli additivi facciano bene! ... fondo l' M.P.A. movimento pro additivi!
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