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  1. Con questo articolo voglio condividere un sistema originale per poter controllare il corretto funzionamento di un debimetro e che, all'occorrenza, può essere utilizzato anche per la ricalibratura. "Premessa: quanto riportato in questo articolo è frutto di un progetto sperimentale e pertanto tutti i dati qui riportati ed i risultati ottenuti sono relativi ad uno specifico modello di debimetro Bosch a filo caldo del tipo analogico, codice 0 280 212 016. I principi alla base però sono di carattere generale e possono pertanto essere applicati anche ad altri modelli di debimetro, sia analogici che digitali (PWM)." Diego A. @apollokid Il debimetro è molto probabilmente il sensore più ostico che si può trovare in un'automobile in quanto il suo malfunzionamento può causare problemi al motore più o meno fastidiosi e non sempre facili da diagnosticare. In genere questo sensore è raro che si possa guastare completamente e che non produca più alcun segnale (oppure che ne produca uno visibilmente errato), molto spesso tende a fare delle misurazioni più o meno errate ed è proprio questo che rende così difficile farne la diagnosi al punto che uno dei metodi più diffusi per capire se sta funzionando correttamente è proprio quella di provare a sostituirlo con uno nuovo e vedere se i problemi scompaiono. Questo metodo è sicuramente valido ma presenta anche qualche inconveniente: un debimetro nuovo ed originale può essere molto costoso ed inoltre se l'auto ha già un po' di anni alle spalle potrebbe anche essere difficile da reperire un “clone” aftermarket sebbene sia una alternativa economica non è sempre in grado di assicurare un buon funzionamento del motore tant'è che non è raro leggere le testimonianze di chi ne sconsiglia l'uso preferendo piuttosto un usato purchè originale un ricambio usato può essere un'altra valida alternativa ma non sempre si può essere certi che sia perfettamente funzionante L'inconveniente più grosso che io vedo però è un altro: come ci si dovrebbe comportare se dopo aver sostituito il debimetro il motore dovesse continuare a funzionare male? Può essere che anche il nuovo debimetro sia difettoso? E' possibile che il motore avesse anche un altro problema o che il debimetro vecchio andasse bene? E se non era il debimetro, come faccio a capire se quello nuovo funziona bene? Si potrebbe obiettare che esistono altri modi per cercare di capire se un debimetro funziona come guardare con il multimetro se la tensione del segnale aumenta con l'aumentare dei giri, provare a scollegare il connettore così da mandare la centralina in recovery e vedere se la situazione migliora oppure analizzare la curva del segnale con l'oscilloscopio ma per quella che è la mia esperienza nessuno di questi metodi è realmente in grado di dare una risposta certa alla domanda “questo debimetro è buono o no?”. Prendiamo per esempio questo oscillogramma che rappresenta la forma tipica del segnale di un debimetro mentre si da una forte sgasata in un'auto a benzina: la tensione del segnale rimane piuttosto stabile e con poche oscillazioni fintanto che il motore è al minimo, non appena si apre la farfalla si ha una prima grande oscillazione seguita da una serie di oscillazioni di ampiezza inferiore in corrispondenza delle aspirazioni dei singoli cilindri, oscillazioni che tendono progressivamente a diminuire ed a ravvicinarsi l'una all'altra man mano che il motore sale di giri finchè, una volta rilasciato il pedale del gas, la tensione scende bruscamente. Prima però di ritornare al valore iniziale occorre attendere che il motore rallenti fino a tornare al regime del minimo. Fonte: https://www.picoauto.com/library/automotive-guided-tests/hot-wire-petrol Nonostante i valori della tensione siano specifici per ciascun motore e per ciascun debimetro è abbastanza logico dedurre che se la forma del segnale è diversa da questa è perchè il debimetro è guasto. Quando però un debimetro sta misurando male la forma del segnale non subisce sostanziali variazioni. Vogliamo vedere un caso reale? Questo è il test fatto su un debimetro perfettamente funzionante: ~ 2,4V al minimo ~ 3,8V picco massimo appena si apre di colpo la farfalla ~ 4,5V con motore prossimo al massimo di giri Questo invece è il test effettuato sempre sulla stessa auto ma con un debimetro difettoso (era stato sostituito perchè il motore girava male e non passava nemmeno più la revisione): ~ 2,3V al minimo ~ 3,6V picco massimo appena si apre di colpo la farfalla ~ 4,0V con motore prossimo al massimo di giri Si potrebbe credere che conoscendo anche i valori esatti di tensione di un debimetro perfettamente funzionante non dovrebbe essere complicato riconoscere un debimetro difettoso da uno buono, purtroppo non è così e vedremo anche perché, prima però di proseguire è bene fare anche qualche considerazione: è vero che con il debimetro difettoso il motore ha impiegato più tempo a prendere giri (3 secondi contro 1,5) ma nulla vieta che avrebbe potuto salire più lentamente per altri motivi la differenza di 0,5V misurata al massimo potrebbe essere almeno in parte dovuta al non essere riusciti a portare il motore allo stesso numero di giri la misure della tensione al minimo è facile da confrontare ma rimane il fatto che 0,1V di differenza è un valore molto piccolo la differenza di tensione del primo picco è anche lei modesta (solo 0,2V) Molti mesi più tardi stavo cercando di risolvere un problema di carburazione grassa sempre sulla stessa auto e trovai un trafilamento di benzina in aspirazione dovuto alla membrana del regolatore di pressione che si era crepata. Nonostante la sua sostituzione il problema di carburazione rimaneva ed ipotizzai perciò un malfunzionamento del debimetro. Feci così una nuova misurazione che mi diede questi risultati: ~ 2,3V al minimo ~ 3,6V picco massimo appena si apre di colpo la farfalla ~ 4,6V con motore prossimo al massimo di giri Alla luce di questi valori come poteva considerarsi il debimetro? Buono oppure no? Stando ai primi due valori no, stando al terzo forse si. In quell'occasione ebbi l'opportunità di poter ripetere lo stesso test su un'altra auto identica, l'oscillogramma fu sostanzialmente uguale ed anche i valori di tensione erano simili: ~ 2,3V al minimo ~ 3,5V picco massimo appena si apre di colpo la farfalla ~ 4,6V con motore verso il numero massimo di giri Visto che i due debimetri si comportavano esattamente allo stesso modo e considerando che l'altra auto era priva di problemi ne conseguiva che se un debimetro era perfettamente funzionante lo doveva essere anche l'altro. Alla fine il problema di carburazione era causato dalla sonda lambda difettosa mentre il debimetro era perfettamente funzionante. Perchè però i valori di tensione non erano stati utili per testare quel debimetro? Senza la pretesa di avere in tasca la verità assoluta, le conclusioni a cui sono giunto sono che: le misure dei primi test erano state prese a fine Agosto 2020 quando faceva ancora molto caldo mentre il problema di carburazione era stato affrontato ad inizio Aprile 2022 cercare di raggiungere esattamente il numero massimo di giri senza andare in fuori giri non è una operazione facilmente ripetibile, così come non lo è aprire rapidamente la valvola a farfalla 1 o 2 decimi di volts sono oggettivamente dei valori troppo piccoli Perchè un test del debimetro sia veramente affidabile è necessaria solo una cosa: che venga verificata la correttezza della misurazione al variare della massa d'aria. Dato però che misurare la quantità di massa d'aria che scorre in un tubo non è un compito banale e dato che le curve di taratura dei vari modelli di debimetro non sono certo di pubblico dominio si potrebbe provare a collegare in serie al debimetro da controllare un altro debimetro (di cui si è certi del corretto funzionamento) in modo da potersi limitare al confronto di due segnali elettrici mentre viene variata la quantità di aria che li attraversa grazie ad un aspiratore ed ad una valvola con cui far variare la quantità d'aria che viene aspirata. Grazie infine ad un oscilloscopio digitale a 2 canali è possibile con poca spesa tracciare sullo schermo entrambi i segnali e confrontarli graficamente. Di seguito voglio riportare alcuni grafici dai quali si può vedere la comparazione dei segnali prodotti sia da debimetri funzionanti che difettosi a testimonianza della validità che può avere questa tecnica alternativa di diagnosi. NOTA: in blu ed in rosso i segnali prodotti dai 2 debimetri ed in verde la differenza % tra i due segnali CASO 1 blu = debimetro Bosch funzionante rosso = segnale di riferimento Δ % circa 0,5%, sintomi: nessuno, il motore funziona regolarmente con entrambi i debimetri CASO 2 blu = segnale di riferimento rosso = debimetro Bosch difettoso Δ % circa 8%, sintomi: motore non tiene il minimo, puzza allo scarico, accelerazione difficoltosa e zoppicante CASO 3 blu = segnale di riferimento rosso = debimetro Bosch difettoso Δ % circa 3%, sintomi: motore tiene male il minimo, avviamento difficoltoso, erogazione non ottimale. CASO 4 blu = segnale di riferimento rosso = debimetro aftermarket probabilmente difettoso Δ % variabile tra 1% e 3% circa in modo irregolare sintomi: motore che ogni tanto va bene, ogni tanto tiene male il minimo ed ha una erogazione non ottimale. Se si esclude il caso 4 nel quale la differenza tra i due segnali risulta inspiegabilmente anomala, si può osservare che nei casi 2 e 3 la differenza % rimane sostanzialmente costante indipendentemente dalla massa d'aria misurata, salvo giusto i brevi transitori. Proprio quest'ultima caratteristica verrà sviluppata in un prossimo articolo nel quale verrà ricalibrato il debimetro del caso 2 permettendogli di tornare a funzionare. Non solo, pre-calibrando opportunamente il segnale prodotto dal debimetro di riferimento e disponendo di adeguati raccordi diventa possibile estendere questo principio di funzionamento a qualsiasi debimetro, sia analogico che con segnale digitale in PWM. Fine prima parte.
  2. In questo approfondimento ci occuperemo del Sistema SCR del Gruppo FCA insieme ai tecnici Riparando analizzandone caratteristiche, anomalie e ripristini particolari. Siete pronti? Down sizing e Green: i nuovi motori diesel Un motore diesel moderno non è lontanamente paragonabile a quello che veniva realizzato solo qualche decina di anni fa. In primis per le prestazioni che è in grado di assicurare. Le potenze e i valori di coppia motrice raggiunti da questi propulsori sono notevoli, anche e soprattutto se rapportati alle cilindrate contenute di cui dispongono, in linea con il trend del così detto “down sizing” dei costruttori. In aggiunta a queste prestazioni di tutto rispetto, sono anche motori particolarmente “green”, con tassi di emissione degli inquinanti bassi, specie per PM10 e NOX (ossidi di azoto), che sono le due sostanze più pericolose e dannose per l’uomo e l’ambiente. I bassi valori raggiunti sono senz’altro il risultato di un percorso di miglioramento imposto da un crescente grado di severità delle normative antinquinamento, specie con l’avvento della Euro 6. Euro 6 D-temp: da NEDC a WLPT a RDE L’attuale norma in vigore Euro 6 D-temp abbandona il vecchio ciclo di guida NEDC – New European Driving Cycle per utilizzare il nuovo e ormai noto ciclo WLTP – Worldwide Harmonized Light Vehicles Test Procedure, più aderente al reale uso della vettura. Per rendere ancor più significativo il ciclo di omologazione, la Euro 6 D-temp impone di tenere in considerazione anche i valori ottenuti con un altro ciclo di guida denominato RDE – Real Driving Emission, ossia le emissioni inquinanti misurate sul veicolo direttamente durante l’impiego su strada. Tutto ciò vale naturalmente sia per i motori benzina che per i diesel. Per raggiungere questi traguardi i motori sono diventati ancor più complessi per via del sistema di abbattimento degli inquinanti. E questo aspetto è, forse, maggiormente vero per i motori a gasolio. Ne sono una chiara prova i nuovi 1.3 e 1.6 Multijet del gruppo FCA, tutti ovviamente rispondenti alla normativa Euro 6 D-temp. I motori rimangono quasi inalterati nei loro sistemi di aspirazione, iniezione e sovralimentazione, mentre adottano un sistema di scarico e trattamento dei gas esausti completamente rivoluzionato e, per cui, inedito. Il Sistema SCR del Gruppo FCA La principale caratteristica è quella di impiegare un sistema SCR per l’abbattimento degli ossidi di azoto piuttosto articolato, gestito da una centralina indipendente da quella motore. Ciò si traduce in una linea di scarico dall’uscita dei gas dal collettore fino al silenziatore costituita da ben 12 elementi differenti e in un impianto di adduzione dell’AdBlue con serbatoio, pompa, riscaldatori e pompa specifica per il raffreddamento a liquido dell’iniettore dell’urea. Ai componenti riportati nell’elenco, vanno aggiunti tre diversi catalizzatori, ciascuno con un compito preciso. Vediamo insieme il loro ruolo prendendo come riferimento la direzione di avanzamento dei gas di scarico. Il Ruolo dei tre catalizzatori Il primo di essi è un kat ossidante tradizionale, mentre la vera particolarità sono gli altri due. Vediamoli insieme: Quello denominato SCRF è un elemento doppio, all’interno del componente viene alloggiato: prima un kat riducente specifico per il sistema SCR, lavorante quindi con l’additivo AdBlue e poi, subito in cascata, un filtro per il particolato DPF. Tale soluzione, che è diversa da quella di altri costruttori dove generalmente il DPF è posto prima del kat SCR assicurerebbe, secondo i tecnici FCA, un miglior tasso di conversione dei NOX. Si ricorda che nel kat riducente, a partire da temperature attorno ai 230 °C, avviene una conversione chimica che, combinando gli ossidi di azoto dei gas di scarico con l’ammoniaca (NH3) presente nell’urea, restituisce azoto libero (N2) e vapore acqueo (H2O). La funzione del terzo catalizzatore L’ultimo dei su citati componenti è sempre un kat riducente, anch’esso specifico del sistema SCR, ma di tipo “passivo”. La sua funzione? Convertire in sostanze non nocive (ovvero azoto libero e vapore acqueo) l’eventuale ammoniaca residua presente nei gas di scarico dopo il passaggio all’interno del kat precedente dove può accadere che l’ammoniaca utilizzata per la conversione degli ossidi di azoto sia in eccesso e, quindi, debba essere eliminata. L’impianto, inoltre, sfrutta due sonde NOX. Dove sono situate le due sonde NOX... Una sonda è situata a monte del primo kat l’altra sonda a valle del kat passivo, un sensore di particolato che è un vero e proprio misuratore di fuliggine nel gas di scarico. ...e la centralina elettronica del Sistema SCR La centralina elettronica di gestione del sistema SCR è una Continental e può essere montata in punti differenti a seconda della vettura. Ad esempio? Sulla Jeep Renegade è posta dietro il rivestimento laterale sinistro del bagagliaio posteriore. Nella 500X, invece, è ubicata esattamente nella parte opposta, ossia dietro il rivestimento laterale destro. La centralina è particolarmente sensibile ai cali di tensione che si possono originare per uno dei seguenti motivi: Cattivi contatti Scollegamento Scarsa efficienza della batteria Oppure, come avviene in molti casi: Se si ha la necessità di scollegarla per effettuare alcuni lavori sulla vettura. Codice Guasto P2BAF: ripristino strategia attiva Questo aspetto può avere, come conseguenza, la generazione di un codice guasto alquanto singolare: P2BAF: SCRM ripristino strategia attiva Il codice viene generato direttamente sulla ecu del sistema SCR che viene denominata nello strumento di diagnosi come DCU, ossia Dosing Control Unit. Il guasto è esclusivamente di natura software e non viene causato da un reale problema ad alcuno dei componenti del sistema SCR. In questi casi la spia MIL si accende e appare il messaggio: “Far controllare sistema AdBlue” E il guasto non si cancella fintanto non si procede con l’eliminazione della problematica. Ecco come fare. Risolvere anomalie sistema SCR: segui le nostre indicazioni Innanzitutto occorre: Accertarsi che il P2BAF sia l’unico codice guasto rimasto attivo. Se ve ne fossero altri è necessario provvedere prima all’eliminazione di questi e delle loro cause. Successivamente: Entrare in comunicazione con la centralina DCU e Monitorare lo stato attivo o non attivo di ciascuna delle voci “stato monitoraggio strategia x”, rilevando quale sia marcato come “non attivo”. I cali di tensione generano nella centralina SCR la perdita di uno o più di questi parametri che quindi induce la comparsa del codice errore P2BAF. In base a quale delle otto voci “STATO MONITORAGGIO STRATEGIA” sia marcata come “NON ATTIVO”, si dovrà eseguire una delle seguenti procedure: 0 oppure 6 > mantenere la vettura in moto per 1 minuto 1 > guidare la vettura su percorso extraurbano per 5 minuti 2, 3 oppure 4 > guidare la vettura su percorso extraurbano per 20 minuti 5 > guidare la vettura su percorso extraurbano per 35 minuti 7 > guidare la vettura per almeno 10 minuti percorrendo 5 km con guida dinamica (frenate e accelerazioni), così da far muovere l’urea all’interno del serbatoio. È bene evidenziare, infine, come suggeriscono i tecnici che: le procedure presentate non sono di solito indicate dallo strumento di diagnosi e, per quanto possano risultare insolite, sono effettivamente risolutive del guasto menzionato. Approfondimento realizzato da Riparando – Automotive News e Tutorial
  3. Ciao, in base al codice errore che prende la descrizione errore è : P1DB7-00 Torque converter clutch performance, letteralmente "Prestazioni frizione convertitore di coppia". non ho molte competenze a riguardo ma, puoi dare una occhiata qui: https://atsgmembers.com/memarea/bulletins/bulletins/17/17-24.pdf in pratica trovi il pinout del connettore sul cambio. Vedendo i pin che ti interessano, senza smontare nulla potresti almeno misurare il valore resistivo dell' elettrovalvola TCC (torque converter clutch) che si trova sulla meccatronica del cambio. Il valore che dovresti misurare è di 5-6 Ohm a 20°C. Ti potresti assicurare che almeno l'elettrovalvola che comanda in pressione l'olio al convertitore di coppia sia ok. In caso contrario il problema potrebbe essere interno al cambio o proprio nel convertitore di coppia, ai guru dei cambi automatici l'ardua sentenza.
  4. A metà strada tra una vettura convenzionale con solo motore termico (denominata con la sigla ICE, Internal Combustion Engine) ed una di tipo ibrido (detta anche Full Hybrid o HEV, Hybrid Electric Vehicle) si pone una vettura definita Mild Hybrid. Le distinzioni tra le diverse tipologie vengono fatte a seconda del sistema di trazione utilizzato e dal tipo di management dell’energia elettrica. Per la trazione, le vetture ICE utilizzano l’unico motore a disposizione, ossia quello a combustione interna e non hanno nessun dispositivo di natura elettrica per la marcia del veicolo. La batteria montata a bordo è quella al piombo acido, sebbene possa distinguersi tra una normale SLI, una Heavy Duty oppure un’AGM. Le Full-Hybrid impiegano uno o due motori elettrici dedicati e batteria ad alta tensione che permettono la trazione della vettura in elettrico fino ad una determinata velocità e/o distanza percorsa oppure in accoppiamento con la trazione offerta dal motore termico. La batteria ad alto voltaggio viene ricaricata nelle fasi di marcia sfruttando il motore termico, mentre in decelerazione e frenata tramite il motore elettrico. Per le ibride in versione Plug-In, la carica può anche e soprattutto avvenire tramite una presa elettrica dedicata che sfrutta una sorgente di energia esterna (ad esempio una colonnina). Il discorso cambia per una Mild Hybrid (o ibrido «medio» MHEV), che rappresenta una soluzione tecnica di tipo ibrido parallela, molto diversa. Un sistema ibrido parallelo è un’architettura caratterizzata da un nodo meccanico di accoppiamento della potenza che permette ad entrambi i motori (elettrico e termico, benzina o diesel) di fornire coppia alle ruote. Nel Mild Hybrid, tale sistema è composto da: Una macchina elettrica denominata BSG (Belt Starter Generator), funzionante a 12 – 24 – 48 Volt; Un convertitore DC/DC; Una batteria agli ioni di litio a 12 – 24 – 48 Volt; Una batteria a 12 Volt convenzionale. Si deve pensare ad una Mild Hybrid come ad un’autovettura dotata di due impianti elettrici distinti (“sezioni” elettriche), rappresentati da quello tradizionale a 12 V e da quello aggiuntivo che può essere a 12 V, a 24 V o a 48 V, che lavorano contemporaneamente e in maniera sinergica. Approfondiamo l’aspetto tecnico solamente sul sistema a 48 V, che è il più diffuso ed è utilizzato, ad esempio, da Renault, Ford, Volvo, FCA, PSA, Land Rover, BMW, gruppo VAG, Hyundai - Kia e Mercedes. La linea a 12 V convenzionale continua a supportare le alimentazioni di tutte le centraline e i dispositivi di bordo (confort, illuminazione, sicurezza, ecc.). Su molte vetture, è presente ancora il motorino di avviamento classico alimentato sempre a 12 V, utilizzato per i primi avviamenti. La linea aggiuntiva a 48 V è riservata per il funzionamento del motoalternatore BSG e della relativa batteria al litio (e, sebbene indirettamente, anche di quella al piombo) e viene interfacciata con la sezione a 12 V tramite il convertitore di tensione DC/DC. In applicazioni future, tale sezione verrà dedicata ad alimentare componenti funzionanti direttamente a 48 V, come ad esempio i compressori A/C di nuova generazione (quindi ad azionamento elettrico e non più meccanico) e i “turbocompressori” elettrici (come già presente su alcuni motori Audi), in grado di azzerare praticamente il fastidioso turbo lag. Schema di principio di un sistema Mild Hybrid Il BSG (o anche ISG, Integrated Starter Generator) è un motoalternatore che coniuga le funzioni del motorino di avviamento e dell'alternatore in un'unica macchina elettrica che consente di avviare il motore e di fornire coppia motrice (funzione di starter e di motore elettrico di boost), nonché di generare tensione con il motore termico in moto (funzione di alternatore) e sostituisce in toto l’alternatore convenzionale. Il motoalternatore è collegato all'albero motore mediante una cinghia poli-V. Nei sistemi Mercedes, invece, è costituito da un vero e proprio motore elettrico integrato nel cambio, che però svolge le medesime funzioni. Come detto, gran parte delle vetture sono comunque equipaggiate di un motorino di avviamento separato a 12 V, con il quale vengono effettuati i primi avviamenti e quelli in presenza di basse temperature esterne. In sostanza, il BSG unisce le caratteristiche di un alternatore intelligente a quelle di un Kers. Durante il funzionamento da alternatore, lo scopo del BSG è quello di generare la tensione di ricarica a 48 V della batteria al litio grazie alla coppia del motore termico e, durante le fasi di veleggiamento e frenata, trasformando l’energia cinetica in quella elettrica (fase di recupero, il motoalternatore è un generatore trascinato dall’assale di trazione). La batteria al litio, a sua volta, fornisce al BSG l’energia per funzionare come motore elettrico in grado di erogare una certa coppia motrice direttamente all’albero motore a cui è collegato, ad esempio durante le fasi di sorpasso (funzione di boost), di riavvio del motore in regime di Start&Stop e di sostenere la trazione durante la marcia a velocità costante e basso carico motore. La potenza che il motoalternatore è in grado di erogare è compresa mediamente tra i 5 e 6,5 kW e coppie di circa 50÷60 Nm come motore, mentre in fase di generazione la potenza va dagli 11 ai 14 kW. Ogni unità è dotata di una centralina elettronica di elaborazione e comunicazione. Tutti i motoalternatori lavorano con un tendicinghia doppio, che è un elemento fondamentale ai fini del loro funzionamento in quanto deve assicurare sempre il corretto tensionamento È un duplice tenditore perché si ha la necessità di tendere la cinghia in entrambi i versi di rotazione, a seconda che il BSG funzioni da generatore o da motore. La batteria MHEV agli ioni di litio, oltre ad alimentare il motogeneratore, supporta anche la batteria a 12 V (tramite il converter) per garantire il funzionamento di tutti i sistemi attivi. Con questa strategia il motore termico, nelle fasi di Start/Stop, rimane spento per tutta la durata della sosta temporanea (anche quelle particolarmente lunghe), al contrario dei sistemi con la sola batteria a 12 V che, per permettere al driver di utilizzare tutti i sistemi della vettura, provvedono a riavviare il motore per non far scendere troppo la tensione batteria. In linea generale, queste batterie sono costituite da un certo numero di celle collegate in serie (che è variabile in base alla vetture), per una capacità totale intorno ai 10 ÷12 Ah. L’accumulatore al litio integra una centralina che ne gestisce il controllo, un fusibile di protezione contro le sovracorrenti (che però non può essere sostituito) ed un relè sezionatore, il quale viene attivato in caso di crash della vettura per evitare pericolosi corti circuiti e possibili incendi della batteria stessa. Batteria MHEV, fusibile di sicurezza (Ford Puma) Un parametro determinante per ogni batteria al litio è la temperatura, che non deve mai salire oltre i 50° C ÷ 60° C. A tal proposito, gran parte di esse sono provviste di un sistema di raffreddamento a ventola. L’altro componente principale di un sistema MHEV è il convertitore di tensione DC-DC 48/12 V. Realizza la fondamentale funzione di “raccordare elettricamente” le due sezioni di bordo che lavorano a tensioni diverse. Come detto in precedenza, l’alternatore è unico e, per consentire la ricarica di entrambe le batterie, entra in gioco il convertitore il quale trasforma le tensioni a seconda dell’utilizzo che la vettura richiede, abbassando e modulando la tensione da 48 V a 12 V. Naturalmente, oltre la sezione di potenza, il convertitore include una propria centralina per lo scambio e l’elaborazione dati. In sostanza il sistema Mild Hybrid svolge così un compito di elettrificazione leggera del veicolo, a vantaggio di consumi ed emissioni inquinanti. L’aiuto elettrico, infatti, consente al motore termico di lavorare entro un range di carico ottimizzato all’insegna dell’efficienza (meno carburante, meno emissioni). Con l’utilizzo del BSG, inoltre, lo Start&Stop viene velocizzato ed il sistema acquisisce la possibilità di alzare la soglia di arresto del motore, che avviene già ad una velocità di 30 km/h. I componenti possono avere ubicazioni diverse in base al veicolo considerato. La batteria trova posto nel vano bagagli posteriore oppure sotto ai sedili del passeggero o del guidatore, mentre il converter viene collocato sotto i passaruota anteriori, all’interno della vettura al di sotto del cruscotto o accanto alla batteria al litio quando questa è montata nel bagagliaio. Per ovvie ragioni, il motoalternatore è montato nel vano motore. Altri costruttori optano per assemblare tutti i componenti in un unico aggregato, che si trova avvitato al pianale della vettura oppure sempre nel vano bagagli. Aggregato MHEV Land Rover Legenda 1. Connettore del cavo della batteria MHEV 2. Cavo della batteria di avviamento (12 V positivo) 3. Cavo della batteria MHEV (positivo) 4. Convertitore DC/DC 5. Cablaggio elettrico dell’alloggiamento della batteria MHEV 6. Ventola di raffreddamento del convertitore DC/DC 7. Batteria MHEV 8. Tubo di sfiato della batteria 9. Ventola di raffreddamento elettrica della batteria MHEV 10. Cavo di massa 11. Scatola di derivazione batteria MHEV 12. Cavi della batteria convenzionale e connettore dei cavi di massa (scocca veicolo) Il sistema può essere completamente diagnosticato tramite la presa OBD della vettura in quanto, come prima sottolineato, tutti i componenti hanno una ECU di controllo, le quali sono interconnesse tra loro e collegate al resto dell’auto tramite una rete CAN specifica (CAN Hybrid). Tutto il sistema MHEV viene coordinato, solitamente, dalla centralina motore, la quale rappresenta perciò il nodo elettronico di riferimento per le eventuali diagnosi del sistema. Una delle procedure che, ad esempio, il tecnico meccatronico si troverà ad affrontare maggiormente riguarda il reset della condizione di blocco avviamento dopo un evento di crash (quando la batteria viene sezionata per motivi di sicurezza), senza la quale il veicolo non riparte. Come di routine sarà l’operazione in diagnosi di sostituzione dei componenti MHEV, la quale è necessaria per ripristinare il funzionamento del sistema dopo un guasto che ne abbia richiesto il rimpiazzo. La diagnosi è importante, si aggiunge, anche per il controllo efficienza della batteria. I diagnostici vengono dotati, per l’appunto, di una ben specifica funzione di report dell’accumulatore al litio, con cui l’operatore è in grado di verificare diversi parametri tra cui la tensione e la corrente di carica (e scarica), la temperatura e, soprattutto, la tensione di ciascuna delle celle della batteria, nell’ottica di verificarne anche il grado di invecchiamento.
  5. Anche per me non centrano nulla ma ti posso assicurare che è così! Pressione ambiente 300 e il valore sale con il numero dei giri invece di restare ferma.... Se stacco il sensore del rail quella ambientale va a 990.......lo so che è strano... .. O forse è normale? Bho. Non ho idea
  6. Sto pensando di acquistare una decina di articoli tecnici (come quelli già presenti nel BLOG) da Teknè Consulting. Dato che di temi da trattare ce ne sarebbero tanti e dato che possiamo proporre delle nostre richieste, proviamo insieme a scrivere alcuni difetti o sistemi o verifiche che potremmo provare a proporre? Non posso assicurare che tutti vengano presi in considerazione, ma dato che abbiamo questa possibilità ci proverei. L'idea sarebbe quella di iniziare l'articolo nel Blog e poi finire con la parte tecnica qua nel forum in maniera da riservarla agli Autoriparatori e non ai non del mestiere. A me viene in mente ad esempio questo: Anomalie, diagnosi e verifica degli alternatori intelligenti ... E voi cosa proponete?
  7. Bene, iniziamo ad essere a buon punto con il Nuovo Autodiagnostic! Da circa 1 anno ci sto lavorando, insieme ad una squadra di amici e tecnici per riuscire a trasportare sul nuovo tutto quanto abbiamo fatto in questi 14 anni!! E' stato un lavorone, ci sono ancora diverse cose da sistemare ma posso dire che ci siamo quasi, probabilmente a Gennaio andremo on line su di una nuova piattaforma sia con il sito che il forum. Sì sono di parte, ma vi posso assicurare che sarà veramente bello! Tutto a portata di un click, la nuova piattaforma sarà completamente responsive o meglio perfetta se uno naviga da desktop o pc e superba se si naviga da smarphone! Ci saranno tante belle novità a disposizione, tra cui il sistema di creazione topic o risposta ai messaggi più semplice ed intuitiva se si vuole ad esempio modificare il testo oppure inserire immagini o video direttamente nel testo. Si avrà la possibilità di allegare file anche nei messaggi privati. Con un click si potrà scorrere la discussione direttamente al post contenente la soluzione al difetto. Ci saranno le notifiche push direttamente nel browser con cui state navigando se lo decidete e attraverso vari pulsanti sarà possibile "seguire" gli argomenti che ritenete più interessanti oppure seguire gli utenti amici! Ci sarà una nuova Mappa degli Autoriparatori iscritti. La ricerca di un topic sarà molto più intuitiva e semplice, si potrà cercare attraverso un codice, attraverso un tag (ad esempio "risolto") oppure attraverso un utente. Cio saranno badge, distintivi, risposte rapide, e tantissime altre novità. Altra bella novità saranno i Club! I Club sono piccoli forum dove poter confrontarsi su temi dedicati come ad esempio alcune passioni... Qui chiedo il vostro aiuto... credo che non potrà mancare il Club dei Motociclisti, il Club degli amanti delle Bike ed EBike e altri, ma voi cosa suggerite? Chiaramente per questi Club invididerei insieme a voi dei Leader che li gestiranno, quindi sotto con le proposte!!
  8. Per chi se lo fosse perso... Sulla Gazzetta Ufficiale n. 253 del 13 ottobre 2020 è stato pubblicato il DPCM 13 ottobre 2020 che sostituisce le misure di contenimento e gestione dell’emergenze epidemiologica da COVID-19, applicabili all’intero territorio nazionale. Riassumiamo in breve il contenuto, pur in attesa di un nuovo DPCM. MISURE DI CONTENIMNETO DEL CONTAGIO L’articolo 1 del DPCM dispone: - l’obbligo sull’intero territorio nazionale di avere sempre con sé dispositivi di protezione delle vie respiratorie che vanno obbligatoriamente indossati nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private e in tutti i luoghi all’aperto, ad eccezione dei casi in cui, per le caratteristiche dei luoghi o le circostanze di fatto, sia assicurata continuativamente la condizione di isolamento rispetto a persone non conviventi. Non sono soggetti all’obbligo coloro che stanno svolgendo attività sportiva ed i bambini al di sotto dei 6 anni; - l’obbligo di mantenere una distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro; - la possibilità di utilizzare mascherine di comunità, ovvero mascherino monouso o mascherine lavabili, anche auto-prodotte, in materiali multistrato idonei a fornire una adeguata barriera; - l’obbligo per i soggetti con infezione respiratoria caratterizzata da febbre (maggiore di 37,5°) di rimanere presso il proprio domicilio, contattando il proprio medico curante; - l’accesso del pubblico ai parchi, alle ville e ai giardini pubblici è condizionato al rispetto del divieto di assembramento; - l’accesso di bambini e ragazzi a luoghi destinati allo svolgimento di attività ludiche, ricreative ed educative con obbligo di adottare appositi protocolli di sicurezza predisposti in conformità alle linee guida del Dipartimento per le politiche della famiglia; - lo svolgimento di attività sportiva o attività motoria all’aperto nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno due metri per l’attività sportiva e di almeno un metro per ogni altra attività; - agli eventi e le competizioni sportive riconosciuti dal Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI) è consentita la presenza di pubblico, con una percentuale massima di riempimento del 15% rispetto alla capienza totale e comunque non oltre il numero massimo di 1000 spettatori per manifestazioni sportive all’aperto e di 200 spettatori per manifestazioni sportive in luoghi chiusi; - l’attività sportiva di base e l’attività motoria in genere svolte presso palestre sono consentite nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento; - lo svolgimento degli sport di contatto è consentito da parte delle società professionistiche e dalle associazioni e società dilettantistiche riconosciute; - lo svolgimento delle manifestazioni pubbliche è consentito soltanto in forma statica; - le attività di sale giochi, sale scommesse e sale bingo sono consentite a condizione che le Regioni e le Province autonome abbiano preventivamente accertato la compatibilità dello svolgimento delle suddette attività; - gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi anche all’aperto sono svolti con posti a sedere preassegnati e distanziati e a condizione che sia comunque assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro sia per il personale, sia per gli spettatori che non siano abitualmente conviventi, con il numero massimo di 1.000 spettatori per gli spettacoli all’aperto e di 200 spettatori per spettacoli in luoghi chiusi; - le attività che abbiano luogo in sale da ballo e discoteche e locali assimilato, all’aperto o al chiuso restano comunque sospese. Sono vietate le feste nei luoghi al chiuso e all’aperto. Le feste conseguenti alle cerimonie civili o religiose sono consentite con la partecipazione massima di 30 persone; - le manifestazioni fieristiche ed i congressi sono consentiti, previa adozione di Protocolli validati dal Comitato tecnico-scientifico e secondo misure organizzative adeguate; - l’accesso ai luoghi di culto avviene con misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro; - il servizio di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura è assicurato a condizione che detti istituti e luoghi, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico; - ferma restando la ripresa delle attività dei servizi educativi e dell’attività didattica delle scuole di ogni ordine e grado secondo i rispettivi calendari, le istituzioni scolastiche continuano a predisporre ogni misura utile all’avvio e al regolare svolgimento dell’anno scolastico 2020/2021, anche sulla base delle indicazioni operative per la gestione di casi e focolai di SARS-CoV-2, elaborate dall’Istituto superiore di sanità. Sono consentiti i corsi di formazione dei Ministeri dell’Interno, della Difesa, dell’Economia e delle Finanze e della Giustizia. I corsi per i medici in formazione specialistica e le attività dei tirocinanti delle professioni sanitarie e medica possono in ogni caso proseguire anche in modalità non in presenza. Sono altresì consentiti i corsi abilitanti e le prove teoriche e pratiche effettuate dagli uffici della motorizzazione civile e dalle autoscuole, i corsi per l’accesso alla professione di trasportatore su strada di merci e viaggiatori e i corsi sul buon funzionamento del tachigrafo svolti dalle stesse autoscuole e da altri enti di formazione, nonché i corsi di formazione e i corsi abilitanti o comunque autorizzati o finanziati dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, gli esami di qualifica dei percorsi di IeFP, secondo le disposizioni emanate dalle singole Regioni nonché i corsi di formazione da effettuarsi in materia di salute e sicurezza, a condizione che siano rispettate le misure di cui al “Documento tecnico sulla possibile rimodulazione delle misure di contenimento del contagio da SARS-CoV-2 nei luoghi di lavoro e strategie di prevenzione” pubblicato dall’INAIL; - la sospensione dei viaggi d’istruzione, delle iniziative di scambio o gemellaggio delle visite guidate e delle uscite didattiche comunque denominate, programmate dalle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, fatte salve le attività inerenti i percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento e le attività di tirocinio da svolgersi nei casi in cui sia possibile garantire il rispetto delle prescrizioni sanitarie e di sicurezza vigenti; - nelle Università le attività didattiche e le attività curriculari sono svolte nel rispetto delle linee guida; - le amministrazioni di appartenenza possono rideterminare le modalità didattiche ed organizzative dei corsi di formazione e di quelli a carattere universitario del personale delle Forze di polizia e delle Forze armate, prevedendo che il ricorso ad attività didattiche ed esami a distanza e l’eventuale soppressione di prove non ancora svoltesi, ferma restando la validità delle prove di esame già sostenute ai fini della formazione della graduatoria finale del corso; - le attività di centri benessere, di centri termali (fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza che sono erogate nel rispetto della vigente normativa), di centri culturali e di centri sociali sono consentite a condizione che le Regioni e le Province autonome abbiano preventivamente accertato la compatibilità dello svolgimento alla situazione epidemiologica nei propri territori; - divieto agli accompagnatori dei pazienti di permanere nelle sale di attesa dei dipartimenti emergenze ed accettazione e dei pronto soccorso (DEA/PS); - l’accesso di parenti e visitatori a struttura di ospitalità e luogo degenza, residenze sanitarie assistite (RSA), hospice, strutture riabilitative e strutture residenziali per anziani, autosufficienti e non, è limitata ai soli casi indicati dalla direzione sanitaria; ATTIVITA’ COMMECIALI AL DETTAGLIO In merito alle attività commerciali al dettaglio, dei servizi di ristorazione e dei servizi alla persona, il DPCM 13 ottobre 2020 prevede le misure di seguito riportate. Commercio al dettaglio Le attività commerciali al dettaglio si svolgono a condizione che sia assicurato, oltre alla distanza interpersonale di almeno un metro, che gli ingressi avvengano in modo dilazionato e che venga impedito di sostare all’interno dei locali più del tempo necessario all’acquisto dei beni. Le suddette attività devono svolgersi nel rispetto dei contenuti di protocolli o linee guida idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in ambiti analoghi, adottati dalle Regioni o dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome nel rispetto dei principi contenuti nei protocolli o nelle linee guida nazionali. Servizi di ristorazione Le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) sono consentite sino: - alle ore 24 con consumo al tavolo; - alle ore 21 in assenza di consumo al tavolo. Resta anche consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, nonché la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze dopo le ore 21.00 e fermo restando l’obbligo di rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro. Le suddette attività restano consentite a condizione che le Regioni e le Province autonome abbiano preventivamente accertato la compatibilità dello svolgimento delle medesime con l’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori e che individuino i protocolli o le linee guida applicabili idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in settori analoghi. Continuano a essere consentite le attività delle mense e del catering continuativo su base contrattuale, che garantiscono la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro. Restano comunque aperti gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande siti negli ospedali e negli aeroporti con obbligo di assicurare in ogni caso il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro. Servizi alla persona Le attività inerenti ai servizi alla persona sono consentite a condizione che le Regioni e le Province autonome abbiano preventivamente accertato la compatibilità dello svolgimento delle suddette attività con l’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori e che individuino i protocolli o le linee guida applicabili idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in settori analoghi. Resta fermo lo svolgimento delle attività di seguito elencate inerenti ai servizi alla persona già consentite sulla base del DPCM del 26 aprile 2020. ATECO DESCRIZIONE ATTIVITA’ 96.01 Lavanderia e pulitura di articoli tessili e pelliccia 96.01.10 Attività delle lavanderie industriali 96.01.20 Altre lavanderie, tintorie 96.03.00 Servizi di pompe funebri e attività connesse Altre attività commerciali ammesse Restano garantiti, nel rispetto delle norme igienico-sanitarie, i servizi bancari, finanziari, assicurativi, nonché l’attività del settore agricolo, zootecnico di trasformazione agro-alimentare comprese le filiere che ne forniscono beni e servizi. Settore trasporto pubblico In tema di trasporto pubblico viene previsto che il Presidente della Regione dispone la programmazione del servizio erogato dalle aziende del trasporto pubblico locale, anche non di linea, finalizzata alla riduzione e alla soppressione dei servizi in relazione agli interventi sanitari necessari per contenere l’emergenza COVID- 19 sulla base delle effettive esigenze e al solo fine di assicurare i servizi minimi essenziali. Attività professionali Le attività professionali sono legittimate a continuare, ma il DPCM raccomanda comunque: - che siano attuate anche mediante modalità di lavoro agile, per tutte le attività che possono essere svolte al proprio domicilio o a distanza; - di incentivare le ferie e i congedi retribuiti per i dipendenti, nonché agli strumenti previsti dalla contrattazione collettiva; - di assumere protocolli di sicurezza anti-contagio e, laddove non sia possibile rispettare la distanza interpersonale di un metro come principale misura di contenimento, l’adozione di strumenti di protezione individuale; - di incentivare le operazioni di sanificazione dei luoghi di lavoro, anche utilizzando a tal fine forme di ammortizzatori sociali. Strutture ricettive È consentito esercitare le attività delle strutture ricettive, purché nel rispetto del distanziamento sociale, garantendo comunque la distanza interpersonale di sicurezza di un metro negli spazi comuni, e dei protocolli e delle linee guida adottati dalle Regioni o dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. ATTVITA’ PRODUTTIVE INDUSTRIALI E COMMERCIALI Il DPCM in esame prevede che tutte le attività produttive industriali e commerciali, fatto salvo quanto previsto dal predetto articolo 1, devono rispettare quanto previsto dal Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus COVID-19 negli ambienti di lavoro, sottoscritto il 14 marzo 2020 fra il Governo e le parti sociali (cfr. Aggiornamento AP n. 138/2020) e integrato con Accordo del 24 aprile 2020 nonché dei Protocolli specifici relativi alla sicurezza nei cantieri e del settore trasporto e logistica, ciascuno per i relativi campi di applicazione. La mancata attuazione dei protocolli che non assicuri adeguati livelli di protezione determina la sospensione dell’attività fino al ripristino delle condizioni di sicurezza. MISURE DI INFORMAZIONE E PREVENZIONE SULL’INTERO TERRITORIO NAZIONALE Ai sensi dell’articolo 3 del DPCM 13 ottobre 2020, sull’intero territorio nazionale: - il personale sanitario deve attenersi alle misure per la prevenzione della diffusione delle infezioni per via respiratoria previste dalla normativa vigente e dal Ministero della Salute sulla base delle indicazioni dell’OMS; - è raccomandata l’applicazione delle misure di prevenzione igienico sanitaria; - nei servizi educativi per l’infanzia, nelle scuole di ogni ordine e grado, nelle Università, negli uffici delle restanti pubbliche amministrazioni, sono esposte presso gli ambienti aperti al pubblico, ovvero di maggiore affollamento e transito, le informazioni sulle misure di prevenzione igienico sanitarie riportate nell’allegato 19 del DPCM in esame; - i sindaci e le associazioni di categoria devono promuovere la diffusione delle informazioni sulle misure di prevenzione; - nelle pubbliche amministrazioni e, in particolare, nelle aree di accesso alle strutture del servizio sanitario, nonché in tutti i locali aperti al pubblico, devono essere messi a disposizione degli addetti, nonché degli utenti e visitatori, soluzioni disinfettanti per l’igiene delle mani; - le aziende di trasporto pubblico anche a lunga percorrenza devono adottare interventi straordinari di sanificazione dei mezzi, ripetuti a cadenza ravvicinata; - nelle pubbliche amministrazioni è incentivato il lavoro agile.
  9. carlito

    Verifica Green Pass anche per chi entra nelle officine

    Le imprese del settore Automotive hanno l’obbligo di controllo del green pass dei clienti? NO, l’obbligo esclude le officine meccatroniche, carrozzerie, gommisti e centri di revisione. Diverso invece se presente anche attività commerciale (vendita ricambi, automezzi,…). In questo caso, i titolari degli esercizi commerciali diversi da quelli che soddisfano le esigenze alimentari, mediche e di prima necessità, ai sensi del dpcm 24 gennaio 2022, non devono obbligatoriamente assicurare i controlli del green pass (base) all’ingresso, ma possono svolgerli a campione successivamente all’ingresso della clientela nei locali (Fonte Faq Governo.it). Questo è arrivato da fonti accreditate… e Io mi attengo a questo…
  10. sicuramente gasolio, perche' la prova fatta in precedenza, pulito impianto acqua, rimesso acqua sotto il livello minimo, fatti circa 30 km vaschetta acqua piena fino all'orlo e vi posso assicurare era gasolio.
  11. allora spiego:quando la macchina e'arrivata mi dava cilindro 1, cilindro al quale era stato revisionato iniettore, il pompista mi ha fatto smontare tutti gli iniettori e li ha controllati, mi e' stato detto che il primo non aveva problemi e che il 2 recuperava troppo, allora ha revisionato il 2 e mi ha consigliato di invertire l'uno col due, cosa che ho fatto,da li' il calvario,avreste mai pensato che il problema era l'ultimo iniettore revionato?aggiungo che poi ho portato io a farli controllare al banco e vi posso assicurare che ho visto io che al banco non c'erano problemi, come si spiega?
  12. danilo74

    [Coronavirus] Notizie dai colleghi nelle zone "rosse"

    Qui in Umbria e nello specifico ad amelia la situazione è grave,il 17 gennaio in chiesa oltre alle messe sembra ci sia stato un rinfresco al quale ha partecipato pure un assessore comunale, e c è stata un esplosione di contagi,ci hanno fatto zona rossa,poi all improvviso come per magia i contagi si sono dimezzati in una settimana,qui le regole non vengono rispettate e i contorni sono stati fatti solo quando era zona rossa e veniva fatto il posto di blocco dopo una rotatoria di sera e con i lampeggianti accesi,secondo voi se uno non era in regola proseguiva o tornava indietro? Il marito della sindaca 50 anni non fumatore fisico asciutto anatale e capodanno li ha passati ricoverato in ospedale,mi ha detto che ancora non si è ripreso e che pensava di morire,ma a quanto pare non è servito a niente. Il sindaco si è battuto per farci uscire dalla zona rossa,anche se vi posso assicurare che la gente girava tranquillamente forse anche più di quando eravamo in zona gialla. Non stanno bene
  13. non conosco nello specifico questo motore, ti posso assicurare che i motori della serie penta di volvo che ho visto nel corso degli anni sono comunissimi motori di derivazione commerciale automotive, nulla di più.
  14. badwork

    Ritiri ecopneus pfu

    FONTE ANSA Il ministero dell'Ambiente ha emanato una direttiva sugli obblighi di raccolta e di gestione degli pneumatici fuori uso per ottimizzarne la gestione, evitare accumuli irregolari nelle officine dei gommisti e contrastare il fenomeno dei roghi dovuto all'immissione illecita di pneumatici sul territorio nazionale. Fermi restando, dunque, gli obiettivi di gestione a cui sono tenuti i produttori e gli importatori degli pneumatici, è stato stabilito che tutte le forme associate alla gestione dei pneumatici fuori uso e i sistemi individuali di gestione con immesso superiore alle 200 tonnellate raccolgano e gestiscano ulteriori quantità di pneumatici fuori uso oltre il 15% dei propri obiettivi, avvalendosi del contributo rideterminato per le nuove quantità. La direttiva ha l'obiettivo di garantire la tutela dell'ambiente e della salute umana e di assicurare che la raccolta avvenga in modo omogeno su tutto il territorio e senza interruzioni dovute al conseguimento anticipato degli obiettivi di raccolta e gestione fissati dalla normativa. La percentuale di raccolta e gestione può essere ulteriormente incrementata fino a un massimo del 20%, qualora sia riscontrata la necessità di raccogliere quantità di pneumatici fuori uso superiori alle quantità determinate dal decreto ministeriale 182/19. Per quanto riguarda le azioni di contrasto all'immissione irregolare degli pneumatici, la direttiva stabilisce che i gommisti indichino le quantità degli pneumatici fuori uso ritirate dai punti di generazione, quelle degli pneumatici immessi sul mercato e i relativi contributi avuti con la vendita, per ciascun mese dell'anno. (ANSA). https://www.ansa.it/canale_ambiente/notizie/rifiuti_e_riciclo/2020/12/15/pneumatici-usati-nuova-direttiva-ministero-dellambiente_c62fde47-3244-402e-b1e5-4a9b1d8b6030.html
  15. con un pò di calma sono arrivato che il b2010 è diventato cancellabile dopo aver effettuato un semplice azzeramento service, però il problema dei fari è rimasto, e ho notato che la telecamera anteriore nei parametri non funziona, infatti nella 1° scansione generale che avevo fatto, avevo l'errore che si è cancellato e non si è più ripresentato.. Staccando la centralina telecamera, sulla centralina assetto fari mi ritrovo altri 3 codici identici U111200, se la riattacco due si cancellano, uno no. Sono stato chiaro? penserei che sia lei il problema, ma mi vorrei assicurare
  16. Capisco benissimo che i rumori dal monitor è difficilissimo, ma vi posso assicurare che è identico quando ad esempio il supporto motore lato distribuzione è stanco ed è appoggiato nella carrozzeria, e si sente quella tuonata nelle orecchie all'interno dell'abitacolo. La cosa anomala è che in quest'auto inizia a farlo appena inizia a camminare con le ruote sterzate. Se la ruote sono sterzate tutte in un lavo si avverte di più, destra o sinistra non c'è differenza . Ho provato ha prendere più velocità possibile su una rotonda e già non lo sentivo più
  17. è un problema comune a tutte le clio di quella serie. ti posso assicurare che il tuo cliente non ha per niente il piede pesante perché se no le consuma molto prima.
  18. elettrikauto

    Saldatore x Spazzole

    Ciao si io ce l'ho e ti posso assicurare che funziona benissimo, per saldare con alluminio devi prenderci un pò la mano ma fai prove su una carcassa vecchia e la seconda volta già saldi, posso mettere sia il sito e i prezzi perché per vedere i prezzi ti devi registrare Posso metterlo qua o in privato?
  19. boschservice

    [toyota rav4 01/2002 1995cc 1cd ftv 85Kw Diesel] vettura non rende

    inizierei dalle 2 valvoline su pompa da quel codice guasto certo mi devi assicurare che i lavori che dici di aver fatto siano stati fatti bene soprattutto i lavori aulla bassa pressione se poi come penso va bene striglia il tuo amico pompista
  20. the mechanic

    siamo una categoria di invertebrati

    Beh, ho usato il condizionale... Poi sto parlando della realtà della zona in cui vivo, le vallate del piacentino, dove l'agricoltura dei piccoli agricoltori era fiorente. Adesso meno, ma qualcosa resiste. Per non parlare della pianura padana, inizia a 20 km da dove vivo. Anni fà, quando c'era ancora mio padre, ne facevamo anche noi di trattori, rimanendo solo li ho abbandonati. Ma è un settore di cui ho parecchi ricordi, ricordi che rimangono impressi per il mazzo che ci si deve fare. Ed erano svariate le officine che riparavano trattori. Negli anni molti miei colleghi che riparavano trattori sono andati in pensione e hanno chiuso. Il risultato è che sono rimaste poche officine che riparano macchine agricole, e ti posso assicurare che ti fanno passare la voglia di scherzare quando ti presentano la fattura. Non si fanno tanti scrupoli se c'è il primo olio nel differenziale... 50 euro + iva all'ora e via... Per guadagnare bene senza sgobbare, bisogna fare il politico, non il meccanico!
  21. cdr

    Premio?

    vi posso assicurare che ad oggi io non ho visto nulla, ma non oso pensare al futuro ............se le cose stanno cosi' spero non ci sia un'asino con il frenoamano mollato
  22. Ti posso assicurare che il gommino, il pescante, la pompa non hanno nulla, anche perchè il problema si è presentato solo dopo il cambio olio.
  23. Costantino

    Targa prova valida su veicoli senza assicurazione?

    Secondo me su vuole eliminare tutta quella gente che con una targa prova su permette di girare con più macchine ho con macchine che risulterebbero troppo costoso da assicurare.
  24. Scusa mi illumini su Io Terminal lo uso da 5 anni, ma non è uno strumento di diagnosi fa tutta altra cosa o sono io che non conosco le potenzialità di Io Terminal. Posso assicurare che per quello che lo uso io e OK.
  25. La vettura in questione era targata TEDESCA MANUALE ISTRUZIONI E MANUTENZIONE TEDESCO motore ....... 646963 GAS SCARICO TECNOLOGIA EURO 4 Cambio .......... 722699 AUTOM. A 5 MARCE Quantità di rifornimento 7,5 Lt Di colore ARGENTO BRILLANTE - VERNICE METALLIZZATA Interni TESSUTO - NERO / ANTRACITE Code radio 26381 In caso di olio per cambio automatico bruciato o contaminato con materiale asportato per attrito, le tubazioni del radiatore olio ed il radiatore olio devono essere sciacquati per assicurare una potenza di raffreddamento sufficiente ed evitare danni a cambio automatico: Sciacquare il radiatore olio e le relative tubazioni. ricorda di scaricare anche il convertitore controlla Mari@ c'e' posta per te
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