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  1. ciao Eros grazie scusa non te l'ho detto io, qui nel forum c'è una giusta regola di equilibrata procedura per evitare speculazioni varie, in pratica un topic non va mai fatto con la chiusura nel post di apertura, appena puoi per cortesia modificalo dividendolo in due con la soluzione solo nel secondo post grazie ancora per la segnalazione anche perchè facilmente questa tipologia di impianto senza collegamento diretto pedale - pompa freni classica si diffonderà a buona ragione grazie ciao
  2. Salve su questa car la funzione di chiusura ed apertura tramite tastino su maniglia porta non funziona, mi valida due dtc: B1046 01 Rilevamento Maniglia porta anteriore passeggero -guasto elettrico B1025 01 Antenna 5 sistema passive entry -guasto elettrico generico Mi potete dare una delucidazione , la antenna 5 dove si trova? Grazie
  3. In effetti tu l'errore lo hai sull'apertura, quindi quando la frizione deve staccare dal volano. Mah, io direi monitora meglio il discorso delle pressioni, magari anche su strada aiutandoti con dei grafici, dopo di che se le pressioni sono ok ci potrebbe essere un problema meccanico alla frizione, infatti nel dettaglio parla di "anomalia tiranteria meccanica".
  4. Come non detto! mi ero perso la voce, 208 errori mancata apertura frizione
  5. buongiorno se capita anche a voi una vettura simile controllate se arriva la corrente alla pompa e se non arriva prima di imputare il BODY oppure centraline varie, come ho fatto io, controllate lo spinotto situato dietro il coperchio di plastica dove è ubicata la leva apertura cofano anteriore, lo spinotto contiene vari fili ma quello surriscaldato è di sezione più grande nella mia era di colore marrone. Io ho tagliato le due sezioni evitando di usare lo stesso spinotto e ho messo due spinette nuove più grandi .
  6. Salve a tutti, dopo tanto lavoro vicino a questa vettura ho finalmente individuato il problema e lo voglio condividere con voi. La vettura è stata spenta che andava bene non è voluta più partire ,nessuna anomalia in diagnosi ma non arrivava corrente alla pompa nel serbatoio. Trovato uno spinotto surriscaldato sotto la leva apertura cofano anteriore. Spero di essere utile un saluto a tutti.
  7. Io il pico lo dovrei saper usare piuttosto bene e confermo che la sua grande potenza sta proprio nel software che è progettato in modo differente da quello di un oscilloscopio tradizionale. Anzi, se qualcuno dovesse avere domande specifiche chieda senza remore, se sono in grado mi farebbe solo piacere poter rispondere. Ho risposto a wuesto topic perché vorrei far osservare un dettaglio nella domanda che apre questo topic per la quale in realtà non è stata data una risposta esauriente: la % di ciclo attivo PWM non è detto che corrisponda in assoluto alla % di apertura di una valvola elettromeccanica. Dipende. Cercando di usare termini semplici e facilmente comprensibili provo a spiegare: se ho una tensione fissa 12V trasmetto 12% per il 100% del tempo, se però trasmetto impulsi 12V da 1ms sequiti da pause di 3ms sto trasmettendo 12V per solo 1/4 del tempo. Se guardo quindi il valore medio scopro che sto trasmettendo solo 3V. Il principio è molto simile a quello del valore efficace quando si ha a che fare con la corrente alternata. La tecnica degli impulsi PWM è quindi una tecnica per regolare la tensione di alimentazione e di conseguenza la potenza però non si può affermare con assoluta certezza che anche la % di apertura di una valvola segua linearmente la % del ciclo di lavoro PWM. Questo è vero solo se esiste una relazione lineare con la tensione di alimentazione, ma spesso non è così perché per via di inerzie o altri fattori la valvola non si muove affatto finché non viene raggiunta una tensione minima. La regolazione dell'apertura tra completamente chiuso e completamente aperto potrebbe quindi, giusto per buttare li un esempio, avvenire solo tra il 50% ed il 100% del ciclo di lavoro del segnale PWM. Ora, io non so che valori mostri un software diagnostico a video, potrebbe usare la % PWM come già una % di apertura effettiva (che viene calcolata dalla centralina), credo però che sia un dettaglio importante da conoscere per non rischiare magari di arrivare a conclusioni errate durante una diagnosi. P.S. comunque con un oscilloscopio si possono fare tantissime cose in funzione delle tecniche che si conoscono e del tipo di sonde che si hanno a disposizione. Mi verrebbe da dire che è un po' come un compressore d'aria, lo si può usare per la pistola smontagomme e per soffiare ed esserne pienamente soddisfatti già così, lo si può però usare anche per verniciare, scalpellare, tagliare, smerigliare ecc. sfruttandolo appieno in tutte le sue potenzialità.
  8. Km, ho capito bene? Saranno le valvole alla frutta, un po' magari per il GPL, un po' perché oggettivamente inizia ad essere un bel chilometraggio per un una utilitaria. Poi ovviamente molto dipende anche da come è stata tenuta e guidata. il test di compressione lo farai lo stesso? Quando dicevo che l'ideale sarebbe fare il test con il sensore di pressione in camera di scoppio è perché ritengo che questo sarebbe un bellissimo caso reale di studio sul quale raccogliere questi dati. Rispondo poi brevemente sia a te che a Sergio: il manuale del Firslook lo conosco molto bene, dove forse non riesco a spiegarmi è che il ritardo da considerare non sta tra il riferimento di iniezione (o accensione) e l'apertura della valvola di scarico che è facile da gestire, basta usare i righelli in gradi dell'oscilloscopio o programmi esterni come l'utilissimo "Pressure Waveform Overlays". Il problema del ritardo di cui parlo sta nel fatto che il tempo che passa tra l'iniezione (o l'accensione) in un determinato cilindro e quella del successivo quando il motore è al minimo è dello stesso ordine di grandezza di quello che impiega un'onda di pressione per viaggiare in tutto lo scarico e raggiungere il sensore posto nel tubo di scappamento. Questo ritardo non è in gradi di rotazione dell'albero motore ma in millisecondi e dipende dalla lunghezza della linea di scarico, sta qui la difficoltà nell'analizzare i grafici. Inoltre se variano i giri lo shift orizzontale tra il segnale del sensore di pulsazioni e tutti gli altri segnali elettrici (che rimangono invece in fase tra loro) aumenta o si riduce. Questo comportamento è anomalo ed anti-intuitivo rispetto a quanto ci si è abituati con un qualsiasi altro oscillogramma. P.S. anche in aspirazione c'è un ritardo rispetto all'apertura della valvola di aspirazione, solo che in questo caso è minore visto che l'onda di pressione deve percorrere si e no soltanto 1m.
  9. peppino mibtel

    [Volkswagen Golf3 11/1997 1.6cc AFT 74Kw Benzina] NON PARTE

    sì direi che ha immo e a quanto pare chiave riconosciuta o perlomeno non si trova traccia di anomalia validata detto questo, pur tenendo presente che a memoria non conosco/ricordo questo sistema se ha spinterogeno e non solo distributore quindi contenente un sensore di hall come già espresso dagli amici il suo lavoro va controllato anche perchè basta un semplicissimo multimetro e non serve schema fino alla uscita del segnale dallo spinterogeno stesso, poi a seconda della struttura di sistema se il segnale pilota direttamente la bobina (facilmente se ha dispositivi classici dei vecchi spinterogeni quindi i correttori di anticipo centrifugo e pneumatico) la stessa cosa la si può verificare all'ingresso del modulo di potenza (citato in apertura in relazione alla sua alimentazione sottochiave) e da lì quindi il lavoro del modulo stesso sul comando al primario e poi a cascata quindi il suo effetto sul secondario, se invero entra in gioco la centralina gestione motore quindi la stessa si carica dell'onere di gestione anticipi ovvero comanda lei il modulo occorre considerare la dinamica relativa con i controlli sui pin della stessa e qui mi sa che per lavorare in maniera efficace sarebbe meglio avere schema elettrico comunque proprio ieri mattina un caso simile vw polo 1600 del 1997 ho cambiato una bobina che era letteralmente "esplosa"
  10. L'idea di scrivere un articolo su questo argomento mi è venuta dopo aver recentemente letto del caso di una Renault Clio alla quale erano comparsi diversi errori in centralina dopo che il proprietario aveva prestato soccorso ad un altro veicolo facendo ponte con i cavi sulla batteria e lasciando il motore acceso. Prima di questo caso però mi era capitato anche di assistere ad alcuni episodi nei quali la batteria veniva scollegata a motore acceso per controllare se l'alternatore era in grado di generare corrente. Perché queste pratiche possono rappresentare un'operazione pericolosa in un'auto moderna? Per capirlo è opportuno fare prima un breve passo indietro per ripassare il funzionamento di un alternatore: come sappiamo è composto da un gruppo di avvolgimenti esterni detto statore e da un altro gruppo di avvolgimenti interni detto rotore che fungendo da elettromagnete generano un campo magnetico rotante. Grazie alla modulazione dell'intensità di corrente che scorre negli avvolgimenti del rotore è possibile regolare l'intensità del campo magnetico rotante e di conseguenza anche la corrente indotta negli avvolgimenti dello statore o, se vogliamo, la tensione di uscita applicata al carico. Grazie a questo semplice sistema è possibile mantenere costante la tensione sia rispetto ai carichi elettrici collegati che rispetto al numero di giri del motore (e di conseguenza dalla velocità con cui gira il rotore). La modulazione della corrente nel rotore può essere gestita da un classico regolatore di tensione come negli alternatori di vecchia generazione così come da un regolatore di nuova generazione che troviamo in tutti gli alternatori intelligenti comandati dalla centralina motore; a prescindere però dalla tecnologia utilizzata ci si ritrova sempre di fronte ad un dispositivo che è potenzialmente in grado di produrre tensioni che vanno ben al di la dei nominali 12-14V e questo può avvenire in un modo molto semplice: basta disalimentare in modo brusco un carico elettrico o, per usare un altro termine, dando origine ad un “load dump”. Nel momento in cui viene infatti scollegato un carico il regolatore di tensione dell'alternatore inizia subito a ridurre la corrente che scorre nel rotore così da diminuire l'intensità del campo magnetico e di conseguenza anche la corrente indotta negli avvolgimenti dello statore. Per poter però dissipare l'energia accumulata nel rotore sotto forma di campo magnetico è tuttavia necessario che trascorra un certo tempo che, seppur piccolo, è di gran lunga superiore a quello virtualmente nullo richiesto per la disconnessione del carico tramite all'apertura di un interruttore o la disconnessione di un cavo. Ne consegue che per un breve lasso di tempo l'intensità della corrente prodotta dall'alternatore continuerà a mantenersi a livelli elevati diminuendo in modo lento (dove lento va inteso in termini di decimi o centesimi di secondo) nonostante la resistenza totale del carico sia aumentata istantaneamente. Come è facilmente intuibile dalla legge di Ohm (V = R * I), se R aumenta mentre I non diminuisce allora anche V dovrà per forza aumentare. A quanto sopra descritto va aggiunto inoltre anche un altro elemento: dato che lo statore è anche un grosso induttore percorso da una corrente, si avrà anche un ulteriore picco di sovratensione molto breve ma intenso che si andrà a sommare a quello già descritto precedentemente (proprio come è possibile osservare quando si analizza la forma d'onda di un iniettore o di una qualsiasi altra bobina alimentata in modo impulsivo con un oscilloscopio). L'intensità ed il tempo di smorzamento di questo transitorio non è costante ma dipende sia dall'entità del carico che viene disconnesso che dalla velocità con cui il rotore sta girando. Nei casi più estremi l'impulso può durare fino ad alcuni decimi di secondo con una tensione che può raggiungere valori di picco molto elevati, parliamo quindi di un fenomeno che è in grado di distruggere facilmente qualsiasi circuito elettronico ed è proprio per questo motivo che tutti i sistemi elettronici che vengono installati a bordo delle automobili vengono dotati di dispositivi di protezione adeguati. Esistono diverse tecniche per proteggersi da questi eventi e principalmente si basano su tecniche che possono essere applicate singolarmente o in modo combinato: soppressione della sovratensione tramite dissipazione dell'energia in calore (diodi zener, mosfet, regolatori di tensione lineari, ecc.) breve disconnessione istantanea del sistema di ricarica dal resto dell'impianto elettrico Al fine di garantire la robustezza e l'efficacia dei sistemi di protezione dalle sovratensioni sono state introdotte delle normative come la ISO 7637-2 o la successiva ISO 16750-2 che prevedono severi stress test da superare (uno di questi prevede per esempio il superamento di 5 impulsi da 18V di picco e della durata di 400ms ciascuno a distanza di 1s l'uno dall'altro). Consideriamo però a questo punto il caso di un'auto in panne: una batteria scarica è di sicuro un buon esempio di grosso carico elettrico ed ancora ben più grosso lo è un motorino di avviamento. Una situazione di questo tipo rappresenta uno stress atipico sui sistemi elettronici di protezione dal momento che durante la normale messa in moto del motore l'alternatore non è assolutamente ancora in grado di produrre corrente. Ecco quindi che se si deve far partire un'auto facendo ponte con i cavi l'auto che effettua il soccorso non dovrebbe mai rimanere con il motore acceso sebbene molti anni addietro fosse una pratica diffusa ed a volte pure consigliata. Infatti nel momento in cui vengono scollegati i cavi o peggio ancora ogni volta che viene disinserito il motorino di avviamento sull'auto in panne l'auto che sta prestando il soccorso sarà soggetta a fenomeni di load dump di eccezionale intensità. Se consideriamo che questi sistemi di protezione vengono progettati per poter gestire in sicurezza la disconnesione involontaria di un morsetto della batteria (per esempio un morsetto che si allenta o che è ossidato) appare chiaro che lo scenario sopra descritto rappresenta un caso d'uso di gran lunga più severo e dovrebbe essere altrettanto evidente che se questi sistemi non dovessero reggere lo stress le componenti elettroniche di entrambe le auto potrebbero subirebbero danni seri dal momento che hanno gli impianti elettrici collegati assieme. Si può sicuramente dire che in questi casi adottare il principio di precauzione evitando di provare a vedere fino a che punto reggono i sistema di protezione è la cosa più saggia. Rimane comunque un operazione sconsigliabile anche quella di scollegare i morsetti della batteria su un'auto a motore acceso, e questo non tanto per l'eventuale sfiammata che si potrebbe avere nel momento in cui si scollega il morsetto (cosa comunque pericolosa di suo perché nei pressi della batteria potrebbero accumularsi piccole sacche di idrogeno) quanto piuttosto per via del load dump che si viene a generare ed in particolare se la batteria non è carica. Non va infine sottovalutato il fatto che una batteria si comporta nel circuito elettrico dell'auto come un grosso condensatore opponendo resistenza alle rapide variazioni di tensione e svolgendo quindi una utilissima funzione di filtro delle sovratensioni. Rimuovendo questo filtro le sovratensioni non potrebbero far altro che andare a scaricarsi sul resto dell'impianto e con tutti gli attuatori elettromeccanici che sono presenti in un'auto moderna i picchi di sovratensione sull'impianto a 12V non mancano di certo. Fonti e link consigliati per ulteriori approfondimenti: Load-Dump Protection for 24V Automotive Applications – Analog Devices: https://www.analog.com/en/resources/technical-articles/loaddump-protection-for-24v-automotive-applications.html Il fenomeno del load dump nel settore automotive – Applicazioni automotive: https://elettronica-plus.it/wp-content/uploads/sites/2/2009/06/20080701026_11.pdf Load dump – wikipedia: https://en.wikipedia.org/wiki/Load_dump Load Dump and Cranking Protection for Automotive Backlight LED Power Supply – Texas Instruments: https://www.ti.com/lit/an/snva681a/snva681a.pdf From Cold Crank to Load Dump: A Primer on Automotive Transients: https://www.monolithicpower.com/from-cold-crank-to-load-dump-a-primer-on-automotive-transients Transient Voltage Suppressors (TVS) for Automotive Electronic Protection - Vishay Intertechnology, Inc.: https://www.vishay.com/docs/49749/49749.pdf
  11. Maser

    Apertura minimo adattivo auto Fiat

    Finora non avevo dato peso ad un parametro riscontrato nelle vecchi auto Fiat vedi Punto Panda, parlo dell' apertura minimo adattivo, qualche mese fa ho risolto un problema ad una Panda 169 con il Fire 1.2 in fase di diagnosi notai appunto il parametro apertura minimo adattivo con valori superiori al 6500% , dopo questa mi sono capitate altre auto che hanno lo stesso corpo farfallato comandato dal vecchio filo di acciaio con un comando a doppio solenoide che controlla il minimo con valori superiori al 6500% in alcune il valore a motore con temperatura sotto i 60 gradi mostrano valori "logici" tipo 2 ÷ 5% superata tale temperatura il valore supera i 6500% in altre già a motore freddo e con motore fermo mostrano valori superiori a 6500% in altre sia a freddo che a caldo mostrano valori plausibili, tutte le auto che ho monitorato non mostrano malfunzionamenti. Ho chiesto a qualche collega che ha risposto che si tratta di un valore di correzione della ecu per regolare il minimo ed ha aggiunto che non devo preoccuparmi di un valore così elevato, qualcuno mi conferma che è così?
  12. supponiamo che il sensore pressione sia al terminale scarico e di prendere come riferimento l'iniettore. minimo a 750 giri/1' tempo di 1 giro 80 msec per 360° motore anticipo iniezione 120° ppms di incrocio durata ciclo fino ad apertura scarico 540° dpms di incrocio da riferimento iniezione a onda pressione scarico = 120+540= 660° traducendo in tempo di ritardo onda scarico = 80 msec*660°/360°= 146.6 msec tempo minimo dell'onda di pressione per percorrenza scarico= 3 msec*4 m = 12 msec totale tempi da segnale iniettore a arrivo onda sul sensore = 146.6 + 12 msec = 158.6 msec tra un avvenimento e l'altro il motore ha fatto 2 giri completi. questi 2 giri completi restituiscono validità al metodo, perchè il segnale vicino all'impulso iniettore è quello della pressione del cilindro stesso, seppure quella del ciclo precedente.(ma questo non importa) il punto debole della misura: tutto quadra se il punto iniziale è come ipotizzato. sappiamo che può essere da quelle parti ma non si è sicuri. i tempi cambiano anche con la velocità motore nel test. coi motori a iniezione diretta cambia un po il calcolo ma la traccia è la stessa. buona pasqua a tutti
  13. In realtà il problema a cui mi riferivo è ben piu macroscopico soprattutto con le onde di pressione allo scarico perchè si hanno shift temporale del segnale anche di un cilindro (o piu). La motivazione è che mentre il segnale elettrico di un iniettore o del primario/secondario è praticamente istantaneo, un'onda di pressione viaggia molto piu lenta e se tu metti il sensore nel tubo di scappamento (e di solito si fa cosi) va tenuto conto che servono circa 3ms per percorrere ogni metro della marmitta. Metti almeno un 4 o 5m di lunghezza dalla testata al terminale ed il ritardo incomincia ad essere veramente tanto se vuoi sincronizzare l'arrivo dell'onda di pressione con l'apertura della valvola di scarico da cui è partita. In altre parole, se non si ha ben compreso questo aspetto (che per quanto ho visto nessuno si è mai preso la briga di spiegare), si rischia di prendere delle grosse cantonate se si cerca di correlare il segnale di un sensore di pulsazioni con altri segnali elettrici a cui siamo ormai famigliari (iniettori, accensione, sensore giri, ecc.)
  14. Gibò

    Nuova apertura

    Salve a tutti...sono arrivato al punto di avviarmi. Sono pronto ad aprire la mia attività. e cosi mi sono messo in cerca di un locale nel mio paesino (1000 abitanti) e ho trovato un locale già adibito ad officina con le normative vecchie. Sono ancora indeciso se prenderlo o meno perchè ho un altezza di 3,50 metri che non sono comodi per il ponte visto che io sono alto 1,82 😅 Comunque vorrei capire , se qualcuno sa e vorrebbe aiutarmi, cosa bisogna fare per adeguarlo alle normative di oggi. Inoltre ho già preso pes-pav-pei l'anno scorso ma mi è stato detto che ai fini legali io non posso riparare l'ibrido su una vettura (es. pacco batterie) sarà vero?? Grazie a chi mi aiuta. ciaoo
  15. Salve a tutti ho un problema su apertura capotta abbasso tutti e 4 i finestrini sgancio le due leve dx sx schiaccio il tasto emette solo un suono ma non fa nulla controllato tensione ecu rele tutti i fusibili olio motorino posteriore tutto ok ho notato che i finestrini piccolini meccanismi rotti li abbasso a mano il cliente mi dice che anche con i meccanismi così funzionava sempre In diagnosi con autel scansiono tutto mi da solo abs sensore imbardata interno c1310
  16. ciao Sergio grazie, il dtc direi che c'è anche se il collega lo ha messo solo nel titolo e non nel topic di apertura, curiosamente a personale punto di vista: data la pressione differenziale (lasciamo stare i 3 mbar di staratura) che è a livelli semmai troppo bassi non certo eccessivi, la logica appare decisamente quella già curiosamente contenuta nel titolo ovvero nella descrizione dtc (uno dei rari casi in cui succede) la centralina o si accorge che (sotto carico certo non da fermo) la pressione dfferenziale segue un range non coerente (verso l'alto o verso il basso) con il flusso dei gas (che direi è perfettamente in grado di calcolare anche se non lo misura tradotto: Dpf o rotto (ipotesi remota assai) oppure con intasamento definitivo in almeno una parte della sezione riducendo la medesima a livelli che appunto non riescono a supportare l'aumento deciso del flusso, occorrerebbe farsi un'idea con monitoraggio sotto carico (anche se sono dati non semplicissimi da processare) @andy69 grazie per la service, è ancora dei miei tempi diciamo (quando il sottoscritto lavorava in conce fiat) purtroppo mi ricorda quelle service kilometriche che tradotte semplicemente sono............ schedine da tredici triple..... anche se c'è da tenere presene che in effetti essendo il dpf l'ultimo anello della catena quindi essendo a valle è influenzato da "tutto il monte" diciamo e quindi occore tenere presente come dicevo che un sassolino che parte dalla cima a valle diventa una frana assai poco simpatica.....
  17. autofficinamotors

    [206 CC 09/2003 1.6cc NFU Kw Benzina] Tettuccio elettrico non si apre

    Appena schiaccio il tasto di apertura Emette solo un suono e non fa nulla
  18. mecconikc

    info apertura nuova discussione

    salve , ho un problema con una mito alfa romeo riguardo al servosterzo , sono iscritto da anni ma non riesco a iniziare la discussione , qualcuno mi può spiegare la procedura ?
  19. Tempo fa ad un corso con Stefano si parlava della possibilità di poter capire come trovare ad esempio una certa percentuale di apertura o chiusura di una DRV anche senza diagnosi ma utilizzando l'oscilloscopio. Io sono fermo al prelevamento dei segnali, qualcuno sa questa cosa di cui mi parlava sempre @CarloB ?
  20. Quel magnetico della foto di pochi millimetri è incastrato nella mostrina triangolare che a sx contorna il cilindro chiave per capirsi e a dx di conseguenza.Senza di quelli non si attiva il keyless per la chiusura apertura della vettura.Per gli errori non so perché non controllai all' epoca
  21. Buongiorno, anche se un pò datato questo post, provo a fare una domanda, ho in officina una 500X e la funzione di chiusura ed apertura tramite tastino su maniglia porta non funziona, sia a destra che a sx. In diagnosi ho questi due DTC: B1046 01 Rilevamento Maniglia porta anteriore passeggero - guasto elettrico generico B1045 01 Rilevamento Maniglia porta anteriore conducente - guasto elettrico generico Ho visto questa tua risposta ed ho smontato la mostrina della porta destra e non vedo magneti. Non conosco la storia della macchina perchè è stata ritirata da un salone e l'ha portata nella mia officina per sitemarla prima di rivenderla, ma sembra che sulle porte ci sia stato lavorato. Grazie per eventuali risposte.
  22. Buonasera Citroën C5 con avaria accesa e scarso rendimento ai bassi regimi. nei parametri %posizione geometria variabile sempre a 0%. Provando a collegare un vacuometro con tubo su westgate, dando depressione il valore dell apertura geometria varia quindi da escludere sensore elettrico sul turbo. valvola pierburg sostituita. mi servirebbe se qualcuno ce l’ha schema tubazioni depressione avendo 3 valvole dietro collettore aspirazione più 2 polmoncini che aprono e chiudono. grazie
  23. Comunque non è male Hantek, per quello che costa comunque è un 8 canali, 12 bit di risoluzione verticale, pecca solo un po' sulla frequenza di campionamento. La differenza con il pico la fa, secondo me, il software, che devo dire è molto ben fatto. Io ho esperienza con oscilloscopio texa, che a livello hardware è ok, nulla da dire, ma ha un software davvero deludente che non permette nemmeno di salvare l'acquisizione, poche possibilità di manovra con i trigger, e altri problemini di visualizzazione. Di contro è integrato bene nel software di diagnosi e si può usarlo in contemporanea alla diagnosi obd, si chiama modalità dual mode, dove hai metà schermo oscilloscopio e nell'altra metà la diagnosi, e puoi per esempio vedere la % di apertura di una elettrovalvola a diagnostico e in contemporanea il segnale in maniera grafica. Per concludere sono dell'idea che è uno strumento sul quale bisogna investire del tempo, all'inizio potrebbe essere frustrante, comunque non è semplice, soprattutto quando andiamo di fretta e dobbiamo sbrigarci a consegnare l'auto al cliente. Io quando ho del tempo "libero" mi ci metto e cerco di studiarlo facendo un po' di prove, cercando di mettere a fuoco il segnale che vedo a video. Dobbiamo ricordare che l'oscilloscopio è come una macchina fotografica, se non la metti a fuoco la foto la scatti lo stesso ma viene sfocata. Se si impara a settarlo bene, soprattutto impostando bene la base tempi, risulta uno strumento molto efficace. P.S. @peppino mibtel molto interessante l'acquisizione sul twinair 😉
  24. Ciao, io ho cambiato il getto olio: in pratica se si guasta rimane alla massima apertura, senno modula in funzione del carico e temperatura, una cagata pazzesca.... Ovviamente solo ori L.R. e va male da sostituire...occhio alla vite che può andar su storta... Dopo aver resettato errore andata bene...che su quel motore è già un bel traguardo.... Qui sotto un esempio su Stelvio, è molto simile https://www.facebook.com/reel/969239067794031
  25. Se con etere parte e l'impianto del carburante rimane carico sembra che manca l'apertura degli iniettori,controlla pettine centralina motore e sopratutto il cablaggio
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